Salvini avverte Di Maio: “Il M5s non ha più la mia fiducia”

Matteo Salvini non si tira più indietro. Il vicepremier e ministro dell’Interno afferma che il M5s non ha più la sua fiducia, anche personale”. Poi conclude, perentorio: “Oltre questo governo ci sono solo le elezioni, la finestra elettorale è sempre aperta. Domani non vado al Consiglio dei ministri, non pare ci sia nulla di eclatante, né al vertice delle autonomie”.

Salvini dice che andrà in Parlamento a riferire sul caso Lega-Russia. Sostiene di essere tranquillo “sulla corruzione e quelle fantasie lì”, di fidarsi di chi gli è vicino e che non gli interessa se il presidente della Camera stia lavorando o meno per un governo Pd-M5s. Soprattutto, però, lancia un avvertimento agli alleati di governo: se dicono altri tre no, cambia tutto. Salvini fa sul serio. Non esclude la chiusura anticipata dell’esperienza di governo con i grillini. Il leader leghista ha rilasciato due interviste al Corriere della Sera e a Repubblica.

Per Salvini, “le teorie di Di Maio arrivano lontane. Lascio a lui i suoi sfoghi, abbiamo preso atto della svolta storica dei cinque stelle che hanno votato assieme a Merkel, Macron, Berlusconi e Renzi. Noi andiamo avanti sui fatti”. E se scoppiasse la crisi? “Non mi faccio queste domande, c’è un presidente della Repubblica che fortunatamente è garante del fatto che questo rimanga un paese democratico, dunque queste domande le dovreste fare a lui”. Così Salvini ha risposto a chi gli chiedeva cosa farebbe se avesse la certezza che una volta aperta la crisi si andasse a votare. “Non mi do scadenza – conclude Salvini – però se la mattina vedo una sequela di insulti e polemiche da soli non si non si va lontanissimi”.

Per Di Maio è troppo. Il leader grillino decide di riunire i capigruppo. Durante la riunione, si apprende, una frase choc del ministro del Lavoro: “Siamo stati colpiti alle spalle. Le offese e le falsità dette nelle ultime 48 ore contro il M5s non hanno precedenti. Anche contro di me. Un mare di fake news solo per screditarci, quel che è accaduto è gravissimo”.

In mattinata Salvini aveva detto: “Ora le cose si fanno o non si fanno. Se faremo tre passi avanti con la riforma della giustizia, l’autonomia e la manovra, vado avanti. Se arrivassero tre no, cambia tutto”. E sul voto dei cinque stelle in Europa aggiunge: “Mi auguro che il loro voto a Merkel e Macron non significhi una manovra alla Monti”. Tornando al caso dei presunti finanziamenti russi per la Lega, e sul fatto che il premier Conte andrà a riferire in Parlamento, Salvini si era domandato: “Che ne sa il premier dei presunti finanziamenti alla Lega?”.

E, poi, sempre su Conte, Salvini aveva sostenuto che “ribadisce ogni giorno che è il presidente del Consiglio. Chi l’ha mai messo in dubbio? Io non mi alzo la mattina dicendo: Matteo sei il ministro dell’Interno, accidenti!”. Sull’inchiesta, Salvini si era mostrato tranquillo: “Possono cercare quello che vogliono, ma non trovano un euro, un dollaro, nulla”. Mentre sulle conseguenze che questa vicenda avrà sulla scelta del commissario Ue italiano, risponde: “Il commissario all’Italia spetta per legge e la Lega ha preso il doppio dei voti degli altri. Ma se i voti non contano, lo sceglieremo su Rousseau”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aggiornato il 18 luglio 2019 alle ore 18:26