La Sindrome da perché

Anziché la “bottle cap challenge”, il tormentone estivo degli italiani sarà: perché Matteo Salvini non molla e come mai il suo consenso aumenta?

Insomma, sembra incredibile ma in giro per il Paese la domanda è sempre la stessa; ci si chiede la ragione per la quale Salvini resti incollato alla poltrona nonostante gli sberleffi e come mai i sondaggi lo diano in crescita ulteriore. Un tormentone che rischia non solo di riempire il gossip da spiaggia, ma di andare oltre la stagione a meno che non passi un angelo a dire amen al governo pentastellato.

Verrebbe da pensare che il vero motivo per cui Salvini si avvicini al 40 per cento sia proprio questo, averci costretto ad una patologia da domanda, ipnotizzati nel tormentone del perché, obbligati a parlare di lui insomma. Una sorta di nuova malattia da pensiero fisso che se fosse vera farebbe impallidire Freud, perché comunque la si veda di malattia si tratta. Del resto se non fosse una sorta di accidente mentale, nessuno potrebbe spiegare come sia possibile tutto ciò, visto che i risultati di governo sono zero o quasi, e quelli dell’alleanza peggio che mai.

Anche a volere essere magnanimi, Salvini sull’immigrazione sta seguendo i benefici dell’azione di Marco Minniti, mentre sul fisco e Quota 100 il flop è pressoché totale, per non parlare della giustizia. Parliamoci chiaro, la Flat tax è diventata Ridolini, ogni giorno cambia vestito peggio di Fregoli, mentre la “Fornero” colpisce ancora, basterebbe parlare con gli esodati abbandonati alla terra di nessuno, altro che abolizione. Sulla giustizia poi, se Salvini fosse uno statista, con quello che è accaduto al Consiglio superiore della magistratura, avrebbe dovuto imporre una riscrittura intera del capitolo piuttosto che seguire le minuzie di Alfonso Bonafede. Pinzillacchere, direbbe Totò.

Ecco perché nasce il tormentone sul come mai il ministro dell’interno cresca nonostante i risultati siano zero o quasi, per non parlare poi degli sberleffi, delle accuse pesanti che tutti i giorni subisce dai grillini. Begli alleati!

Insomma, nemmeno il Mahatma sopporterebbe tante umiliazioni, tante offese, senza rompere o pretendere le scuse, per questo parliamo di materia freudiana seppure in salsa di commedia all’italiana. Per farla breve, non torna alcun motivo per resistere, nemmeno quello del ribaltone che il presidente Sergio Mattarella sarebbe pronto a rifilare nel caso di una crisi balneare; è una bugia che lo stesso Matteo Renzi ha smentito confermando che non darebbe mai il voto ad un accordo coi grillini.

Dunque il perché è senza soluzione, non esiste se non nella realtà virtuale magari creata apposta per farci scervellare sul comportamento di Salvini. Se l’idea fosse nata a tavolino potremmo davvero invocare il Nobel, ma non pensiamo anzi invitiamo pure voi a non pensare, a smettere di seguire il comportamento di Salvini, facesse quel che vuole tanto prima o poi si dovrà fare chiarezza, prima o poi si capirà chi sta dentro e chi sta fuori. E soprattutto lo capiranno i suoi elettori.

Aggiornato il 18 luglio 2019 alle ore 11:13