La politica che non c’è

Sconvolgente nella sua crudezza, l’ampia inchiesta condotta dalla trasmissione televisiva Report ci fa capire come siano illusi, vittime di nostalgici ricordi o, peggio, di vere e proprie allucinazioni, tutti coloro che pensano che la democrazia di un tempo (incarnata da partiti che facevano del confronto di merito il metodo di convincimento degli elettori) esista ancora.

Ormai, a partire dai grandi deficit finanziari che allignano nei bilanci di quei pochi simboli nazionali che ancora hanno un qualche spazio di attenzione da parte delle tv pubbliche o private, le vetture che davano un passaggio democratico e rappresentativo per riempire di uomini - e di idee, quando c’erano - gli scranni del Parlamento, hanno del tutto grippato i loro motori: soprattutto quelle associazioni di dimensione nazionale. Serrature arrugginite, fetore di chiuso nelle poche sedi che, una volta, si riempivano di fumo, di militanti che - non di rado - venivano mandati a quel paese per i loro strepitii notturni, con le loro mogli che - di sovente - li insultavano ancor più perché, a notte fonda, rientravano dimenticandosi di chiudere a chiave la porta delle abitazioni avendo “perso la testa per quella giovane in minigonna venuta dal Paese vicino”: è tutto un mondo che non esiste più.

Com’è sparita la puzza di fritto che pervadeva le narici di tutto il Paese quella volta (in genere a primavera inoltrata, in quanto “piove poco”), che c’era la Festa del Partito: che poi fosse “della Unità”, “dell’Amicizia”, “dell’Avanti”, etc. etc., non importa affatto. La forma di finanziamento della nostra democrazia, dopo Tangentopoli e l’ondata di giustizialismo che ha obnubilato le menti, tutte le nostre menti, ha fatto sì che il famoso “2 per mille”, di nascosto scelto per finanziare le casse esangui di sette ormai agonizzanti, nel 2017 abbia visto affluire nelle casse delle stesse meno di 15 milioni.

Così, il Pd ha generato dei disavanzi (tra il 2013 e il 2017) per 19 milioni, Forza Italia per ben 30 e La Lega Nord ha chiuso con un passivo di oltre 25. Come pure si sono vaporizzati anche i punti di ritrovo in sede locale, che erano vere palestre per la formazione in loco delle classi dirigenti locali e nazionali. Per cui la selezione di una classe dirigente assomiglia più a una lotteria : dove, se hai qualche.. Santo in Paradiso.. vai avanti indipendentemente dalle tue capacità, se non c’è l’hai puoi essere la persona più adatta del mondo a ricoprire determinati ruoli, ma non vai da nessuna parte.

In questo quadro desolante è ormai lapalissiano che solo gli spazi televisivi contano e tu, per andare in televisione, devi fare la faccia truce. Poi il web svolge il suo ruolo preminente e - nel web - si devono rispettare certi parametri, del tutto inconciliabili con un ragionamento #comesideve.

Ci si deve domandare che linea politica si costruirà mai con i bit e dove arriveremo con certi personaggi da Operetta. Ai posteri l’ardua sentenza.

Aggiornato il 19 marzo 2019 alle ore 18:59