Mai dire mai

Mai più col centrodestra, è una delle sciocchezze che a Matteo Salvini capita di dire, poi tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Oltretutto è un classico dei politici, giurare una cosa e farne esattamente una opposta, Salvini poi non ne parliamo, aveva promesso sul rosario, che mai sarebbe stato coi grillini, coi comunisti statalisti, guardate voi.

Anzi a dirla tutta ha fatto peggio, ha firmato due contratti, uno il contrario dell’altro, dunque c’è poco da almanaccare sulla affidabilità delle uscite del Vicepremier, “fregoli”, a Salvini, scuciva un baffo. Ecco perché il “mai più col centrodestra” è solo una insolenza contro Silvio Berlusconi, insomma tra i due si sa, non c’è mai stato amore. Sia chiaro in politica fedeltà e obiettività sono rare, ma la Lega se è entrata nell’orbita di governo, ha fatto esperienza ministeriale e assunto una veste nazionale, è per Berlusconi, senza l’invenzione bipolare del Cavaliere, solo Umberto Bossi non sarebbe bastato. Insomma, se Silvio non avesse inventato il centrodestra, vinto i comunisti, e portato sempre la lega nel governo, chissà il movimento padano che sarebbe stato. Magari così, e bravo ovviamente Salvini, che ha rilanciato e reso grande il suo partito, magari no, e la Lega sarebbe rimasta un movimento del nord, come tanti.

Per farla breve, se nell’immaginario collettivo esiste il concetto di lega di governo, è solo grazie a Silvio Berlusconi che ha inventato il centrodestra, e questo Salvini non può negarlo.

Dopodiché è certo che il Cavaliere abbia fatto errori, alcuni gravissimi, a partire dall’appoggio a Monti e dal Nazareno, ma anche Salvini prima del 4 marzo 2018, con Di Maio s’era accordato sottobanco.

Insomma per Matteo, l’ipotesi di “tradire” a favore dei grillini, esisteva eccome, dunque accusare Berlusconi di inciucio con Renzi, francamente è ridicolo e basta. Ma al netto dei pensieri, oggi Salvini, deve spiegare se intende stare sempre coi comunisti, alias grillini, oppure in una grande destra liberale, laica, sovranista, repubblicana e presidenziale. Gira voce di un accordo con Meloni, per scaricare forza Italia, puntando al sovranismo duro e puro, un sogno shakespeariano, che la Meloni non accetterebbe mai, sa bene Giorgia, che senza i liberali ogni destra puzzerebbe di bruciato.

Inoltre, che piaccia o no, Forza Italia, sempre il 10 per cento vale e tutte le regioni, senza quel supporto, Salvini e la lega se le sarebbero sognate, a partire dalla Lombardia e dalla Liguria.

Insomma se il vicepremier pensa di escludere i forzisti pensa male, oppure pensa di legarsi a vita con Alessandro Di Battista, Fico e compagnia cantante, ma a quel punto, addio regioni di centrodestra ovviamente. Ecco perché così non può continuare, bisogna stanare Salvini, spingerlo una volta per tutte alla sincerità, alla lealtà con gli elettori a partire dai suoi, dicesse chiaro se vuole i comunisti, oppure i liberali di destra, punto. Spiegasse agli italiani che aver scelto i comunisti grillini, ci costerà lacrime e sangue di manovra correttiva, di statalismo sovietico, di burocrazia, di debito per un impiego pubblico inutile, spiegasse infine che coi comici, lo Stato anziché minimo, sarà Maximo, come i leader comunisti che piacciono a Beppe Grillo.

Aggiornato il 27 febbraio 2019 alle ore 13:52