Le insistenze ipocrite

Non è solo sulla prescrizione che si misura l’omaggio al vizio intellettuale da parte dei grillini, ma su tutto il loro modo di pensare.

Del resto il veterocomunismo di cui sono imbevuti è proprio la testimonianza dell’ipocrisia, e ovunque abbia attecchito ha portato povertà, negazioni e rabbia. Lo stesso muro di Berlino è caduto sulla fame; fame di benessere, di libertà, di mercato e soprattutto di democrazia.

La prescrizione bloccata dopo il primo grado di giudizio, che vogliono i grillini, non è solo uno scempio giuridico smascherato da barba di giuristi, ma è un pericoloso modo di pensare. Manette, forca, patibolo e bastonate, manifestano infatti non tanto il desiderio della democrazia diretta, ma della diretta distruzione di ogni democrazia. Insomma, i grillini vogliono offrire un capro espiatorio, un totem da sbranare, un pasto ideale da concedere a un elettorato di agit-prop, di gente contro a prescindere, di chi distrugge, invidia e basta.

Ecco perché anche sulla pace fiscale l’unica preoccupazione è stata la galera. Insomma, manette a tutto spiano, anziché la pretesa di riforma del sistema; un sistema cosi sbagliato e persecutorio da condurre a quello che viviamo. Se in Italia infatti si è creata la guerra fra cittadini e amministrazione, tra fisco e contribuenti, è proprio per l’assurda esosità e complicazione dell’imposizione, per la persecuzione riscossiva, per la colpevolezza a prescindere e i troppi livelli di tassazione del contribuente.

Dunque a che serve aumentare le pene lasciando il sistema tale e quale, le stesse sanzioni, lo stesso tipo di riscossione, la colpevolezza scontata della gente, la complicazione dei calcoli e i mille balzelli da pagare. Sia chiaro, l’evasione va combattuta eccome, ma il problema non è la ghigliottina, è la riforma di tutta l’architettura fiscale, la semplificazione, l’armonizzazione dei livelli impositivi, altrimenti non c’è né pace fiscale e né patibolo che tenga, perché sarà sempre e di nuovo guerra. Ecco perché diciamo dell’ipocrisia grillina sulla prescrizione, perché sulla giustizia il discorso è tale e quale. Non è la prescrizione il problema, ma la riforma dell’intero ordinamento, dalla separazione delle carriere all’obbligatorietà dell’azione penale e al Csm.

Insomma, è la forma mentis dei pentastellati che non va bene ed è pericolosa, si fonda sull’andare contro e basta, sulla muscolarità, sull’incubo e sull’ossessione di tenere sotto l’opinione altrui, di limitare ogni alternativa di pensiero. Per questo i 5 Stelle sono contro il libero mercato, non sono garantisti, sono centralisti, attaccano la stampa libera, insomma la democrazia vera gli genera orticaria e tanto, non pensano al bene del Paese ma solo al controllo elettorale. Non ci piacciono, non ci piacciono per niente, come non c’è mai piaciuto il comunismo, il cattocomunismo, il postcomunismo dei radical chic, insomma dove c’è odore di Togliatti, Stalin e di Fidel che sia c’è puzza di bruciato e non c’è democrazia.

Aggiornato il 06 novembre 2018 alle ore 13:31