Caro Matteo, è ancora in tempo

Caro Matteo Salvini, è ancora in tempo per non firmare e rinunciare a un contratto che a leggerlo bene non ha più niente o quasi di quello per il quale il centrodestra ha raccolto più del 37 per cento dei consensi il 4 marzo. Qui non si tratta di dettagli, ma di questioni di principio che o si ha il coraggio di portare avanti oppure meglio che il governo i grillini se lo facciano da soli o con chi ci sta. Caro Matteo, che fine ha fatto la separazione delle carriere dei magistrati? La flat tax vera e non un pastrocchio? Che fine ha fatto la pace fiscale per tutti e tutto con la chiusura reale di Equitalia? Dove si è nascosta l’abolizione della Legge Fornero che significa molto di più che una non specificata quota 100? E il programma per lo sviluppo del sud? Il presidenzialismo?

Insomma Salvini, noi potremmo continuare con dettagli e con capitoli del contratto con i pentastellati che per nulla o quasi corrispondono alle scelte programmatiche del centrodestra unito al quale non solo lei ha aderito ma che si onora di rappresentare. Cosa rappresenta o rappresenterebbe la sua firma, caro Matteo, sopra un contratto che a forza di cambiare, inciuciare, rinunciare, modificare a causa delle mille velleità grilline è diventato un pataracchio inutile, costoso e per certi versi inattuabile. Guardi Salvini, noi abbiamo cercato anche di difendere in qualche modo il suo tentativo sebbene fossimo contrari e abbiamo pure invitato i disfattisti a smetterla di attaccare a prescindere, ma a questo punto scorrendo il contenuto del contratto siamo disarmati e sconcertati. Non c’è niente, solo propositi oltretutto vaghi e confusi di un progetto di cambiamento che capite solo voi, lei e Di Maio, perché in tanti tantissimi non riusciamo a capire cosa davvero vogliate fare e realizzare con questa insalata russa indigesta e mal condita.

Dove è finita la scossa fiscale per stimolare la crescita, il poliziotto di quartiere, la politica nuova per evitare un’immigrazione incontrollata? Guardi Salvini, guardi bene, non c’è ombra di quasi tutto ciò che lei ha detto e promesso in campagna elettorale. Ecco perché le diciamo di non firmare il contratto per come lo leggiamo adesso, anche perché se lo facesse non solo metterebbe fine al centrodestra ovviamente, ma condannerebbe se stesso a una alleanza con chi davvero, come dice Berlusconi, conosce poco o niente della democrazia.

Meglio tornare al voto che imbarcarsi su un bastimento senza scialuppe e soprattutto senza bussola. Creda Salvini, il popolo del centrodestra ma anche il popolo italiano di naufragi ne ha fin sopra i capelli. Ci pensi bene prima di firmare, e tanti auguri.

 

Aggiornato il 18 maggio 2018 alle ore 20:19