Il centrodestra unito funziona. E la dimostrazione più evidente tra tutti i Comuni chiamati alle urne è il risultato di Genova, storica roccaforte di sinistra, dove Marco Bucci, sostenuto da tutti i “pezzi” del vecchio Popolo della Libertà con la Lega Nord è in vantaggio. Un risultato che ridà fiato a quanti da tempo insistono sulla necessità che il centrodestra si presenti unito alle prossime elezioni politiche.
Ne è convinto Giovanni Toti, governatore ligure e uno dei pochi dentro Forza Italia a insistere apertamente per un’intesa con Lega e Fratelli d’Italia. E di conseguenza per un modello elettorale maggioritario, a differenza di Silvio Berlusconi, sostenitore di una legge proporzionale. E nonostante si tratti del primo turno delle elezioni amministrative a ritagliarsi il ruolo di leader indiscusso è sicuramente Matteo Salvini. Le parole del segretario del Carroccio suonano oggi come un avvertimento per Arcore: “Va bene il centrodestra unito, ma a traino leghista”.
È infatti alle percentuali dei singoli partiti che il leader dei lumbard guarda con interesse, soprattutto perché, se i dati venissero confermati, la Lega nel capoluogo ligure sarebbe di gran lunga il partito in testa alla coalizione doppiando le percentuali assegnate agli azzurri. Salvini, così come la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, non chiude la porta ad un’intesa con il Cavaliere ma a patto che le regole siano chiare: “Nessun inciucio”, dicono all’unisono così come la richiesta di un chiarimento sul perché il Cavaliere voglia una legge proporzionale rispetto a un sistema maggioritario.
“Uniti non siamo lontani dal 40 per cento”, osserva anche il presidente della Liguria e consigliere dell’ex premier. In attesa dei ballottaggi, comunque, sale la tensione dentro il centrodestra. E se il successo della coalizione di centrodestra rimette in discussione la tentazione della corsa solitaria degli azzurri, da tempo accarezzata dal Cavaliere, le percentuali del Carroccio offrono a Matteo Salvini lo spunto per poter tornare alla carica e riaprire ufficialmente la corsa alla leadership del centrodestra. Il segretario leghista da tempo non nasconde le sue ambizioni e anche ieri sera ha fatto intendere di non accontentarsi di un ruolo da coprotagonista mettendo in chiaro che il suo partito può essere “la forza alternativa a Matteo Renzi”.
(*) Per gentile concessione dell’Ansa
Aggiornato il 12 giugno 2017 alle ore 21:43
