Lo spot della discordia

È la soglia della fine dell’anno, la maggior parte degli italiani è distratta da festeggiamenti e preparativi per il veglione, ma a quanto pare i nostri parlamentari non abbassano la guardia… È così che il 30 dicembre scorso Eugenia Roccella e Carlo Giovanardi hanno chiesto a Sky e Mediaset di cessare la messa in onda dello spor pubblicitario augurale “Ti presento la mia famiglia. Buone feste dalla famiglia Frozen” dal canale per bambini Disney Junior.

Lo spot incriminato, della durata di poco meno di un minuto, mostra diversi tipi di famiglia, ovvero famiglie di tutti i tipi, inframezzate da immagini animate tratte dal film d’animazione premio Oscar 2014, “Frozen – Il regno di ghiaccio”. A detta di Giovanardi e Roccella le ragioni per cui il messaggio augurale dovrebbe essere bandito, almeno su canali per bambini, risiederebbe nel fatto di mostrare, per qualche frazione di secondo, tra le varie famiglie, anche una coppia di uomini con un bimbetto in braccio. È figlio di chi, si domandano i due parlamentari? Dove sta la mamma?

Forse costoro ignorano l’esistenza delle cosiddette “famiglie arcobaleno”? E, soprattutto, che male ci sarebbe nel mostrare una simile scena? Perché si grida all’orrore? Giovanardi e Roccella spiegano che, secondo loro, si tratterebbe di “un modo vigliacco di proporre, ad un pubblico di bambini dai due anni in su, una visione unilaterale ed ideologica, contraria alla Costituzione vigente in Italia che distingue nettamente fra famiglia – che è unicamente la società naturale fra uomo e donna di cui all’articolo 29 della Costituzione – e formazioni sociali di cui all’articolo 2, che comprendono anche le coppie omosessuali.

Questa spiegazione appare retrograda e faziosa: nello spot appare anche un ragazzo con un cane (lo spot recita, riferendosi ai membri che possono comporre un nucleo familiare “alcuni hanno due gambe, ed altri di più”). Forse qualcuno potrebbe pensare a strani accoppiamenti tra uomo e animale? Un cane non è pienamente titolato a rientrare nel nucleo familiare comunemente inteso?

Scherzi a parte, i bambini non conoscono differenze di razza, colore, religione, non hanno – fortunatamente – ancora quelle sovrastrutture che hanno portato, e tuttora portano, a sanguinose quanto inutili guerre, ed a discriminazioni. I bambini non conoscono le disuguaglianze, per loro non esiste differenza tra ricco e povero. Perché dovremmo insegnargli che può esistere un solo tipo di famiglia, composto da uomo e donna, quando questo chiaramente non è più vero oggi? Per insegnargli a discriminare bambini eventualmente provenienti da strutture familiari differenti? I due parlamentari parlano di “indottrinamento” nel mostrare queste immagini, noi saremmo piuttosto dell’idea di “informazione”, concetto che non ci sembra avere particolari controindicazioni.

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 17:21