Nobel per la Chimica alla tecnologia a colori

I colori nella tecnologia portano al Nobel per la Chimica quest’anno. I vincitori dell’ambito riconoscimento sono Moungi G. Bawendi, Louis E. Brus e Alexei I. Ekimov, i primi a capire che nel mondo delle nanoparticelle le regole della chimica tradizionale non valgono più e che sono le dimensioni a determinare le proprietà, come il colore.

Parola chiave della scoperta i quantum dot, o più semplicemente punti quantici, le particelle di materiali semiconduttori alla base di una tecnologia destinata ad avere grandi sviluppi in moltissimi campi, dalle comunicazioni al fotovoltaico, da pc, televisori e lampade a sensori utili per le diagnosi mediche. I punti quantici “hanno molte proprietà affascinanti e inusuali. Soprattutto, assumono colori diversi a seconda delle loro dimensioni”, ha detto il presidente del Comitato Nobel per la Chimica Johan Åqvist.

Oggi i punti quantici illuminano i monitor dei pc e gli schermi Qled (quantum dot led) delle tv, sono anche alla base di alcune lampade a Led e di sensori per studiare i tessuti biologici. Nel futuro di questa tecnologia si spazia dai dispositivi elettronici flessibili ai sensori miniaturizzati fino alle celle solari più sottili e alle comunicazioni quantistiche.

È una scoperta che ha “un futuro importante”, ha osservato Lidia Armelao, direttrice del dipartimento di Chimica e materiali del Consiglio nazionale delle Ricerche. Bawendi, Brus ed Ekimov “sono un punto di riferimento”, anche per i tanti ricercatori che in Italia lavorano sui punti quantici, un campo in cui, ha rilevato l’esperta, “l’Italia ha un’ottima squadra di ricerca”, ha concluso Armelao.

Aggiornato il 05 ottobre 2023 alle ore 14:10