Musk minaccia di citare in giudizio Meta per Threads

Il giorno successivo al debutto di Threads – l’anti-Twitter di casa Meta – i legali di Elon Musk e del suo social network hanno inviato una comunicazione allo staff di Mark Zuckerberg, minacciando di citare Meta in giudizio per il lancio della piattaforma rivale. La notizia viene riportata dal quotidiano di Washington D.C. The Hill. Nelle due pagine redatte dallo studio legale newyorkese Quinn Emanuel, non solo viene accusato l’inventore di Facebook di aver “copiato” Twitter durante la creazione di Threads, la nuova app in questione, ma anche di spionaggio industriale e di furto di proprietà intellettuale, messo in atto attraverso l’assunzione di decine di ex dipendenti licenziati da Elon Musk.

La notizia è arrivata in poco meno di 24 ore dal lancio della piattaforma di Zuckerberg, che ha registrato 30 milioni di utenti (in un solo giorno) e rischia di mettere in seria crisi Twitter. Il social di Meta può contare su una – a dir poco solida – base di 2 miliardi di account Instagram, che con un semplice clic possono sbarcare su Threads e coinvolgere tutti i follower dell’app precedente. Gli utenti della piattaforma di Elon Musk, invece, sono circa 353 milioni, ma il continuo calo (previsto fino al 2024) di iscritti fa tremare le allora solide fondamenta del social dell’uccellino blu.

C’è da dire che tutta questa diatriba non riguarda, per ora, la zona euro. Mark Zuckerberg ha deciso di non includere l’app negli store europei per evitare di scontrarsi con le politiche sulla privacy dell’Ue. Meta è infatti tra le Big Tech sotto osservazione dall’Antitrust dell’Unione europea. Intanto negli Usa Alex Spiro, il legale di Musk, fa sul serio. Nella dura lettera inviata al patron di Meta, pubblicata dal sito di giornalismo investigativo Semafor, l’avvocato accusa l’azienda di aver messo in atto una “sistematica, volontaria e illegale appropriazione di segreti di Twitter e altra proprietà intellettuale”.

“Siamo a conoscenza – ha continuato nel comunicato Spiro – che Meta ha deliberatamente assegnato questi dipendenti (ex di Twitter, ndr) a sviluppare, in pochi mesi, la copia Threads”. Le informazioni trafugate da Twitter sarebbero state la svolta per accelerare la nascita della nuova app “sorella” di Instagram. Nella lettera dell’avvocato di Musk si chiede di “assumere passi immediati per mettere fine all’uso di segreti commerciali o informazioni altamente riservate”. E ancora: “Twitter si riserva tutti i diritti, incluso, ma non solo, di cercare azioni civili senza dare preavviso”.

Aggiornato il 07 luglio 2023 alle ore 16:24