L’inchiesta-farsa dell’Oms su Wuhan

Abbiamo più volte sostenuto su questo giornale che l’inchiesta dell’Organizzazione mondiale della sanità sul laboratorio di Wuhan per comprendere l’origine del Covid assomigliasse molto ad una farsa. Lunedì 29 marzo 2021 è andata in onda su Rai 3 una interessante puntata di Presa Diretta avente ad oggetto alcune anomalie che hanno confermato le perplessità. Infatti, a distanza di oltre un anno dall’inizio della pandemia, non è ancora chiaro se il virus abbia un’origine animale, quindi, naturale oppure se sia stato manipolato in laboratorio con lo zampino dell’uomo.

L’inchiesta, iniziata lo scorso 14 gennaio dopo vari rinvii perché la Cina non era pronta, non ha chiarito granché, come era prevedibile considerata la inquietante mancanza di trasparenza da parte del governo cinese sulla delicata questione di interesse solo mondiale. Secondo Sky News del 29 marzo: “È estremamente improbabile che il Coronavirus sia sfuggito dal laboratorio di Wuhan e lo scenario più realistico resta che sia partito da un pipistrello, attraverso un altro animale, per poi passare all’uomo. È quanto emerge da una bozza del report firmato da Oms e Cina sulle origini del Covid, che argomenta conclusioni non definitive”.

Queste anticipazioni, peraltro già note perché preannunciate lo scorso 8 febbraio in una conferenza stampa, confermano l’assenza di risposte convincenti. Quindi, dopo 16 mesi e 3 milioni di morti, il mondo aspetta ancora risposte. E aspetterà ancora. In questo quadro, Presa Diretta ha gettato pesanti ombre proprio sull’affidabilità dell’inchiesta, partendo da una lettera firmata da 27 scienziati e pubblicata, nel febbraio del 2020, su Lancet, in cui veniva escluso che l’origine di Sars-CoV-2 avesse subito manipolazioni. Ma questa lettera sembra un modo per mettere le mani avanti considerate le tempistiche in quanto, nel febbraio 2020, nessuno aveva ancora assistito a modalità così aggressive di trasmissione del virus, inedite per i tradizionali canoni medici da mandarli velocemente in tilt e che fanno propendere per la possibile manipolazione.

Infatti in questa lettera, secondo Presa Diretta, ci sarebbe un conflitto di interessi che riguarderebbe Peter Daszak, collaboratore e finanziatore del laboratorio di Wuhan, ma, allo stesso tempo, anche ispettore dell’Oms sul medesimo laboratorio, in cui stava lavorando proprio a manipolazioni sui Coronavirus. Poiché tra le piste da approfondire c’è anche la possibile fuga accidentale dal laboratorio, “qualsiasi scienziato coinvolto in rapporti del genere non dovrebbe partecipare all’indagine”, ha sottolineato Jamie Metzl, un consulente dell’Oms intervistato da Presa Diretta.

Anche altri scienziati hanno denunciato anomalie ed eccessive ingerenze da parte del governo cinese. Infatti, secondo Colin Butler, esperto della Australian National University, si è trattato di “un’indagine farsa”, come abbiamo più volte sostenuto su questo giornale, pur non avendo competenze tecniche, ma solo buon senso. Sconfortante è anche l’opinione di Bruno Canard, direttore del Cnrs di Marsiglia: “È difficile indagare sulle origini del virus quando ci sono di mezzo forti intromissioni da parte delle autorità cinesi”. Secondo la versione ufficiale sull’origine del Covid, il pipistrello avrebbe contagiato l’uomo mediante un passaggio intermedio avvenuto nel mercato ittico di Wuhan, sito a 200 metri dal laboratorio. Su questo punto, Filippa Lentzos, esperta di Biosicurezza del King’s College di Londra, ha detto: “Abbiamo cercato l’intermedio per un anno e non lo abbiamo trovato, quindi, è ancora questa l’ipotesi più probabile?”. Alla domanda se fosse ancora possibile scoprire l’origine del Covid, ha risposto: “Scientificamente sì, politicamente no”. Anche secondo il Wall Street Journal del 5 marzo 2021, alcuni scienziati hanno chiesto un supplemento d’indagine perché hanno bollato come del tutto insufficiente il report.

L’inchiesta dell’Oms sul Covid è partita in grave ritardo, perché la Cina non voleva aprire le porte del laboratorio al mondo e questo è un fatto di inaudita gravità. Sempre Jamie Metzl, consulente dell’Oms, ha spiegato che la Cina ha ottenuto poteri di veto sulla nomina degli ispettori ed ha ottenuto anche la possibilità di condurre direttamente l’indagine, depositando solo le conclusioni agli ispettori, ai quali non è stato neanche permesso di duplicare gli studi, ma solo di commentare i dati forniti dagli scienziati cinesi. Un’altra anomalia è che l’Oms è in stretti rapporti con la Cina perché il direttore generale, Tedros Ghebreyesus, deve al presidente cinese Xi Jinping la sua nomina, avvenuta nel quadro di un progressivo aumento di influenza cinese nel continente africano, saldamente in mano loro. Inoltre, l’Oms si è trovata nella scomoda posizione di dover indagare anche su se stessa, poiché aveva inizialmente avallato report medici cinesi sul Covid palesemente errati.

Sono molte, quindi, le anomalie raccontate da Presa Diretta, confermate anche dalle parole del capo degli ispettori Peter Ben Embarek: “La politica era sempre con noi, c’erano almeno dalle 30 alle 60 persone e molti di loro non erano scienziati”. Quindi, sono stati tenuti costantemente sotto controllo. Ma gli asfissianti controlli del governo sono confermati anche dai giornalisti al seguito. Infatti, Samuel McNeil, reporter dell’agenzia Associated Press, ha parlato di ordini del governo cinese per non far trapelare notizie, aggiungendo che questa censura dovrebbe preoccupare il mondo. In effetti, alcuni giornalisti si sono recati nella sperduta regione dello Yunnan dove, nel 2013, sei persone erano morte per una polmonite atipica simile alla Sars-CoV-2, ma sono stati incredibilmente bloccati da polizia e privati che hanno loro impedito di raggiungere le grotte.

Ma come è possibile che una città di 12 milioni di abitanti come Wuhan sia stata focolaio di un virus simile ad un agente patogeno scovato in una sperduta grotta dello Yunnan? In realtà, secondo Presa Diretta, sono anni che nel laboratorio di Wuhan, oltre a studiare i Coronavirus, vengono effettuate sperimentazioni sui pipistrelli. Secondo Etienne Decroly, un esperto del Cnrs di Marsiglia, è molto probabile che possa essersi verificato un incidente perché “il laboratorio di Wuhan è stato tra i primi al mondo a sperimentare la possibilità di inserire, nelle cellule di un virus, sequenze di un altro virus che lo rendono più aggressivo”. Nel caso del Covid potrebbe essere stata manipolata una proteina della cellula, la furina, che rende il virus più infettivo e trasmissibile perché lo aiuta ad “entrare” nell’essere umano.

Inoltre, mentre nella Sars-CoV “l’intermedio” è stato individuato subito nello zibetto, nella Sars-CoV-2 si brancola ancora nel buio e questo spiegherebbe una possibile manipolazione. Particolare ulteriormente curioso è che Peter Daszak – il collaboratore e finanziatore del laboratorio di Wuhan nominato ispettore su se stesso – in un’intervista del dicembre 2019, aveva dichiarato: “Stiamo lavorando nel laboratorio di Wuhan a manipolazioni sui Coronavirus, un’operazione abbastanza semplice per un virologo”. In quella sede aveva anche allertato che “rischia di scoppiare da un momento all’altro una pandemia”.

Quindi, il Covid può essere stato originato da un “incidente” nel laboratorio di Wuhan e le interferenze politiche cinesi inducono a pensare che il report dell’Oms – che lo esclude – possa essere stato condizionato dall’eccessiva invadenza del Partito Comunista. È grave che l’indagine sia stata affidata ad un organismo che non aveva alcun potere ispettivo, investigativo o giudiziario, perché si è ridotta ad una farsa. Ma è ancora più grave che la Comunità internazionale abbia affidato l’indagine ad un soggetto “incompetente” ed in evidente conflitto d’interessi.

“È innegabile che nel mondo esiste tanta gente meschina che vuole trionfare su tutto quello che si eleva di un sol palmo dalla mediocrità”, ha scritto nel libro “Aut-aut”, pubblicato nel 1843, il grande filosofo danese Soren Kierkegaard, padre dell’esistenzialismo.

Aggiornato il 07 aprile 2021 alle ore 11:00