Un asse Italia-Regno Unito per la nuova Europa

Un successo così e, soprattutto, una maggioranza schiacciante di voti così a Boris Johnson ed ai conservatori inglesi di Brexit non si vedeva, nel Regno Unito, dai tempi di Margaret Thatcher, la donna di ferro che ha assicurato all’Europa e a noi tutti, con Ronald Reagan dall’altra parte dell’oceano, il capitalismo libero democratico, la libertà dei popoli e degli Stati nel mondo.

Parlando con gli inglesi di Londra, come faceva Winston Churchill nella metropolitana durante la Seconda guerra mondiale, risulta evidente la ragione principale del successo di Brexit: l’invasione islamica nel Regno Unito. Gli inglesi sono cioè liberi ma non scemi. Hanno visto trasformare i loro cari pub in covi a difesa della loro stessa identità verso e contro la prepotente prevalenza dell’islamismo e delle regole islamiche loro avversi.

L’islamizzazione di Londra e della parte ricca del Regno Unito è la ragione numero uno che ha portato, affatto gradualmente, gli inglesi a votare contro la permanenza del loro Paese in Europa. Si dirà: ma dov’è il nesso tra la feroce islamizzazione subita dal Regno Unito e la sua fuga determinata da questa Europa franco-tedesca? C’è. Poco più difficile da immaginare in Italia in cui il sentimento dei popolo è soffocato e zittito dalla sinistra fallita al potere, ma molto più evidente ove si cammini e si giri per l’Inghilterra.

Brexit è la naturale conseguenza della liberazione da questa Europa a trazione francese e tedesca, Europa presto islamica, a cominciare dalla già avvenuta islamizzazione feroce degli inglesi e del loro Regno Unito. Gli inglesi hanno dunque “covato” Boris Johnson e hanno individuato in lui colui in grado di riportarli tutti nella madre patria, senza Europa e al centro dell’Occidente, senza islamismi se non secondari e decisamente periferici. Non cioè esclusione degli islamici, ma integrazione degli stessi, come quel nonno turco dello stesso Boris reso più inglese degli inglesi con il passare delle generazioni.

E questo è possibile solo senza questa Europa franco-tedesca, con Angela Merkel che ci ha venduti tutti all’Erdogan islamico per il pan islamismo in Europa, che considera stupida ricca e soprattutto fessa. Un bel “messaggio” a tutti noi cittadini europei. Una bella bastonata in testa alle varie Von der Leyen e soprattutto Christine Lagarde, pronte a bastonare l’Italia come già fatto con la Grecia, e invece bastonate prima - e per tempo - per tutti noi dalla Regina, da Boris Johnson e dalla maggioranza di tutti gli inglesi che , qui, sentitamente ringraziamo.

Ecco allora cosa deve fare l’Italia. Lo statista-presidente Donald Trump ha vinto con Brexit e, a ragione, si è affrettato a proporre la stipula di un “enorme accordo commerciale” con il Regno Unito di Brexit. Beati loro. L’Italia deve correre a votare impedendo a Sergio Mattarella capo del Pd di ostacolare il voto di noi tutti italiani, e dobbiamo poi correre a proporre e stipulare accordi trilaterali Usa/Italia/Regno Unito per tirarci fuori da questa perniciosa (per l’Italia) Europa franco-tedesca e acquisire in tal modo potere contrattuale utile per comunicare - meglio ordinare - a questa Europa la sua fine e la sua sostituzione con una nuova Europa.

La nuova Europa deve riprendere e rimettere al centro la crescita ed il benessere comune degli Stati membri europei, essere vantaggiosa per chi ne fa parte e soprattutto convintamente occidentale, laica, produttiva. L’Italia, dopo la Grecia, è il primo su cui questa Europa sbagliata franco-tedesca si accanirà. O, meglio, dopo l’asse Usa/Italia/Regno Unito, avrebbe voluto accanirsi. Andiamo a votare in Italia. Rimodelliamo l’Europa. Diamo vita alla nuova Europa. Grazie americani di Trump, grazie inglesi di Johnson. Al voto.

 

Aggiornato il 17 dicembre 2019 alle ore 01:00