Iran, condannata a 24 anni di carcere attivista anti-hijab

Saba Kord Afshari è stata condannata a 24 anni di reclusione. L’unica “colpa” della ventenne iraniana è stata quella di togliersi il velo. Un gesto simbolico pagato con il prezzo della libertà. Già. Perché la ragazza è un’attivista anti-hijab. Ha partecipato alle manifestazioni del “Mercoledì bianco”. Il legale della giovane, l’avvocato Hosein Taj, riferisce a Repubblica che “la condanna non è ancora definitiva. Ma la pena massima, che è di 15 anni, è sicura. Per questo ricorreremo in appello”.

Della condanna, l’avvocato della giovane è stato avvisato il 27 agosto. Eppure, il Tribunale rivoluzionario di Teheran ha emesso il proprio verdetto lo scorso 19 agosto. L’attivista, ora richiusa all’interno del carcere di Evin, che si trova nella capitale iraniana, è accusata di “diffusione della corruzione e della prostituzione, diffusione di propaganda contro lo Stato, cospirazione contro la sicurezza nazionale”.

Il primo arresto della giovane risale al 2 agosto 2018. Quando è stata fermata durante una manifestazione di protesta pacifica. Liberata solo nel febbraio di quest’anno, in seguito a un’amnistia, è stata arrestata ancora il primo giugno scorso. A sostengo dell’attivista iraniana, si è schierata la connazionale giornalista Masih Alinejad, esiliata a Londra da un decennio, promotrice dei movimenti di protesta che hanno preso il via da un paio d’anni in Iran.

Aggiornato il 29 agosto 2019 alle ore 15:27