Torna la paura ad Hong Kong: la polizia arresta i manifestanti

Oltre settanta persone fermate per le proteste ad Hong Kong. Le manifestazioni in occasione del 23esimo anniversario del ritorno alla Cina, con la nuova legge sulla sicurezza nazionale in vigore da poche ore, sono state represse dalla polizia. Le forze dell’ordine su Facebook riferiscono di blocchi stradali da parte dei manifestanti che si oppongono alla nuova legge e disturbo dell’ordine pubblico. Almeno due delle persone arrestate, precisa la polizia, dovranno rispondere di violazioni alla nuova legge approvata ieri da Pechino. Le forze dell’ordine hanno fatto ricorso anche agli spray urticanti e ai proiettili di gomma per disperdere la folla e hanno dispiegato anche i cannoni caricati ad acqua e sostanze chimiche.

Sono migliaia le persone scese per le strade in vari punti della città per protestare contro la nuova legge che prevede pene fino all’ergastolo per i reati di secessione, sovversione, terrorismo e collusione con forze straniere. “Non ci arrenderemo mai”. Lo scrive su Twitter l’attivista hongkonghese Joshua Wong. “Siamo in strada per manifestare contro la legge sulla sicurezza nazionale”, scrive pubblicando alcune foto delle manifestazioni in corso. “Non ci arrenderemo mai. Ora non è il momento di arrendersi”.

La polizia, nel frattempo, ha usato per la prima volta anche la nuova bandiera viola che vale come monito ai manifestanti che utilizzano bandiere o striscioni illegali o che scandiscono cori e slogan che esprimono propositi di secessione o sovversione.

Aggiornato il 01 luglio 2020 alle ore 12:53