Alcune lezioni dalla Spagna

Il crollo verticale del Partito Popolare spagnolo si appariglia con un grande successo dei socialisti: che sono cresciuti di ben 6 punti percentuali rispetto a solo un anno fa.

L’incredibile dimezzamento dei consensi popolari (dal 33%,al 16,7%) pare avere solo due spiegazioni logiche, che vanno entrambe rapportate all’importante successo del populista Vox (decollato da pochi suffragi, a ben il 10,3%). La prima è che tra l’originale raffigurazione populista e la sua annacquata imitazione in salsa quasi sovranista, gli elettori hanno preferito la prima. Conseguentemente, la successiva ratio non poteva che essere raffigurata dalla elevatissima volatilità del consenso “2.0”. Laddove la tradizionale “fedeltà” ai vecchi simboli si è del tutto liquefatta e pure vaporizzata nell’ultimo lustro politico europeo ed essa appare del tutto inaffidabile quale bussola di orientamento per qualsivoglia ragionamento politico. Dove ci porterà tutto questo? In una Europa sempre di più circondata dai prodotti finali cinesi e pure -per quanto attiene le migrazioni umane- dai Paesi poveri dell’Est europeo ed africani, il rimescolamento delle carte o il classico “spariglio” di un gioco ormai inanalato in una ineluttabile direzione, non potrà che essere effettuato dal classico asso di denari.

Quale potrebbe essere? In Italia, la situazione appare un po’ diversa: perché “gli anti-sistema Doc” sono entrambi al governo, provocando l’orticaria in una Europa troppo armata di sola calcolatrice.

Si vive in una situazione dove, quasi ogni giorno, si attende l’esplosione nucleare. Che, però, non arriva mai. E diciamola, stà verità, una buona volta. Ha avuto perfettamente ragione il Presidente Sergio Mattarella che, anche rompendo la vuota ritualità che avevano i suoi predecessori, ha “raffazzonato” una qualche forma di governo. Che, di fatto, suddivide in tre spazi autonomi il primo piano di Palazzo Chigi.

Che succederà alle prossime elezioni europee? Probabilmente l’alleanza gialloverde subirà un buon ridimensionamento (com’è sempre accaduto in Italia, con l’esclusione di Matteo Renzi), però ad essa mancano delle credibili alternative : posto che né riedizioni dei classici centrosinistra, o centrodestra, potranno risorgere. Destra-Destra, o Sinistra-Sinistra, terrorizzerebbero di più i mercati di quanto non abbia già fatto questo governo. Qual è l’asso di denari? Probabilmente non potrebbe trovarsi così facilmente come sembra, ma Papa Francesco potrebbe darci una mano...

Aggiornato il 29 aprile 2019 alle ore 13:55