Texas, sparatoria in un liceo: almeno 10 morti

Ancora spari in una scuola americana. È accaduto in una scuola superiore di Santa Fe, 13mila abitanti, a sud-est di Houston, nel Texas. Secondo le prime ricostruzioni dei media locali sarebbero morte tra le otto e le dieci persone, soprattutto studenti. Un uomo armato di fucile, probabilmente uno studente 17enne della scuola, è entrato in un liceo aprendo il fuoco. La scuola è stata circondata. La polizia ha provveduto ad isolarla. È nata una sparatoria con gli agenti. La strage è stata confermata dallo sceriffo della contea di Harris Ed Gonzales. Le autorità scolastiche parlano di un “numero imprecisato di feriti”. Gonzales su Twitter ha scritto “che tre persone sono ricoverate e trattate per ferite da arma da fuoco”. Lo sceriffo della contea di Galveston Douglas Hudson ha dichiarato che “una seconda persona è stata fermata”. Il commissario della contea Joe Giusti ha affermato che “il presunto autore della sparatoria è illeso, mentre tra i feriti risulta un agente, in servizio nella scuola”. Una studentessa raggiunta telefonicamente dal canale televisivo Ktrk di Houston ha detto di avere visto “una ragazza con una gamba insanguinata mentre i compagni fuggivano”. Pare che ad azionare l’allarme antincendio sia stato un docente della scuola. La studentessa ha pensato che si trattasse di un’esercitazione, “ma il nostro docente ci ha ordinato di correre fuori dalla scuola”. La ragazza ha riferito di non essere riuscita “a osservare con attenzione chi stesse sparando”. Lei e i suoi compagni sono usciti dalla scuola attraverso una porta secondaria dell’aula. Nel frattempo, è intervenuto il presidente americano.

“Sparatoria in una scuola nel Texas − ha twittato Donald Trump − le prime notizie non sembrano buove. Dio benedica tutti”. Poco dopo, il presidente ha parlato di attacco “assolutamente orribile”, esprimendo “tristezza e dolore” per la mattanza. Secondo Trump, questa situazione “va avanti da troppo tempo. La mia amministrazione è determinata a fare tutto quel che è in suo potere per proteggere i nostri studenti, rendere sicure le nostre scuole, mantenere le armi fuori dalle mani di chi costituisce minaccia per sé e per gli altri”. Numerosi utenti sui social si sono rivolti a Trump chiedendo di fermare “l’interminabile sequenza di stragi nelle scuole”. Poco dopo la sparatoria, un fan del presidente si è presentato all’esterno della scuola di Santa Fe con una bandiera americana, un cappellino col nome di Trump sulla testa e una pistola al fianco. Davanti alle telecamere l’uomo ha detto di “essere intenzionato ad entrare nell’istituto e rendere nuovamente grande l’America”. Si tratta dello slogan della campagna presidenziale di The Donald. Frattanto, le immagini riprese dagli elicotteri delle tivù hanno mostrato i poliziotti mentre scortano gli studenti in fila indiana fuori dalla scuola. Sull’ennesimo teatro di paura sono accorse numerose volanti della polizia e ambulanze. Gli agenti erano già intervenuti nella stessa scuola lo scorso febbraio. Alcuni docenti e studenti avevano sentito rumore di spari. Dopo l’evacuazione del liceo, si trattò di un falso allarme.

Aggiornato il 18 maggio 2018 alle ore 20:01