Repubblica fondata sulla droga

Sassolini di Lehner

Nicola Gratteri, procuratore capo di Napoli, difendendo i privilegi faraonici della corporazione, ha suggerito che i test psicoattitudinali dovrebbero essere estesi anche ai politici. Anzi di più, avendo aggiunto l’antidoping e la prova dell’etilometro. Ebbene, la richiesta di Gratteri, nonostante l’imperdonabile macchia corporativa, non è del tutto campata in aria, visto che negli anni non furono rari gli episodi di nasi innevati tra gli eletti dal popolo.

Del resto, anche tra i magistrati, volendo indagare, si potrebbero individuare eventi stupefacenti, benché le toghe, quand’anche strafatte, non pare rischino di essere cacciate. Al massimo, nei casi più gravi e reiterati (come il giudice penale trovato in bagno “… riverso a terra, in preda a convulsioni e in evidente stato confusionale... continuava a dimenarsi e a farneticare”), se la cavano con una sospensione di un anno, per tornare subito dopo a giudicare i non togati. Lascio al Vaticano il compito di appurare il grado di tossicità del clero. Delego, inoltre, alle varie reti televisive il riepilogo quotidiano della quantità di “canne”, di cocaina e anfetamine viaggianti negli studi.

Affermo, invece, che sarebbe funzionale alla salute pubblica e al ripristino dell’elementare buon senso liberaldemocratico che tutti i succitati test gratteriani vengano estesi anche ai docenti delle nostre università, vedi i professori della Normale di Pisa, i quali, in pieno delirio di onnipotenza, si sono sostituiti all’Onu, intimando a Israele di rilasciare i terroristi di Hamas fatti prigionieri. Non solo: il senato accademico pisano ha ordinato pure “l’immediato cessate il fuoco nella striscia di Gaza”, nonché una variegata serie di minacciose e tassative condizioni estese anche al Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, perché rivedano, hic et nunc, gli accordi di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica con Israele.

Specie l’antidoping dovrebbe divenire obbligatorio per i docenti e gli studenti, che straparlano e sottoscrivono papelli antisionisti e antisemiti manifestamente dettati da pusher sostenitori o complici di Hamas. Che dire? Certo, non è un gran piacere dover sopravvivere in una Repubblica fondata non più sul lavoro, bensì sul fumo e sullo sniffo.

Aggiornato il 03 aprile 2024 alle ore 09:28