I tentacoli della piovra comunista

Sassolini di Lehner

I residuali tentacoli della vecchia egemonia culturale comunista sono ancora così avviluppanti da condizionare informazione, opinionisti, politici tutti, financo nel centrodestra. La stessa Giorgia Meloni non sfugge al potere della piovra.

Lo verificammo con Alfredo Cospito, anarchico insurrezionalista e digiunatore nei giorni dispari, elevato, nonostante i gravissimi reati, a santissima vittima del brutale sistema capitalistico-borghese.

Lo constatammo con il piagnisteo universale per Patrick Zaki, con tanto di Giorgia Meloni, neppure tempestivamente ringraziata, impegnatissima a marcare stretto Abdel Fattah al-Sisi per la liberazione del bolognese per caso. Non solo, ad uno che non spiccica una parola di italiano, ma che può vantare solo il merito di essere prossimo a Lgbt, a riprova che Sua Maestà Bischero III regna indisturbato in Italia, è stata subito regalata la cittadinanza, mentre la norma prevede per un extracomunitario dai tre anni ad un anno e mezzo prima di poter partecipare al test di italiano, superato il quale si ottiene il visto permanente. Tuttavia, la cittadinanza, se tutto va bene, arriva dopo 4-5 anni dal rilascio di codesto visto. Il bolognese per caso, a tutt’oggi, quel test non potrebbe superarlo neppure presso l’Università per stranieri di Perugia, l’ateneo passato all’Historia per aver validato, pro Juventus, l’italiastruso del calciatore Luis Suárez.

Per farci capire chi abbiamo accolto, coccolato e premiato con il passaporto italiano, il miracolato Patrick, dopo la barbarie del 7 ottobre 2023, invece di condannare i terroristi di Hamas, senza se e senza ma, ha accroccato e donato agli italiani un pensierino bergogliesco: “Io penso che una possibile soluzione potrebbe essere quella di capire quali siano le ragioni, per poter poi andare a ridurre l’attività del terrorismo... perché ogni attacco terroristico ha le sue radici... perché questo gruppo terroristico è arrivato a tal punto da perpetrare tali azioni”.

Insomma, la disumana ferocia di Hamas non va cancellata e rasa al suolo, ma studiata, analizzata, sviscerata, compresa. Un vaffanculo a quattro ante se lo merita il neo-connazionale. Ma tocca a me meschino siffatta fonazione, perché nessun altro osa.

Adesso, siamo alle prese con Ilaria Salis, ammanettata come si usa in tutto il mondo con i delinquenti violenti. Il babbo giustamente la difende, così come l’universo mondo degli utili idioti, di sinistra e anche di destra, ma nessuno si strappa le vesti, pensando a quei poveri scolaretti delle elementari a cui toccherebbe essere avviati dalla maestra, di ritorno da una spedizione punitiva e l’altra – da Monza a Budapest – non alla grammatica ed alla sintassi, all’educazione civica ed alla religione della libertà, bensì all’uso del manganello, ad assalire l’avversario politico al grido “All’armi siam fascio-comunisti, ma antifascisti!”.

Aggiornato il 02 febbraio 2024 alle ore 10:19