Spiragli di pace

Secondo il quotidiano tedesco Bild am Sonntag è stata programmata, prima del vertice europeo dell’Unione europea del 23/24 giugno, una visita a Kiev da parte di Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz. La decisione, anche se tardiva, deve essere considerata positivamente, se sarà pianificata una analoga visita a Mosca. L’ Europa, che ha subito i maggiori contraccolpi in conseguenza delle sanzioni inferte alla Federazione russa, ha l’occasione di assumere un ruolo da protagonista, per cercare una risoluzione diplomatica del conflitto russo-ucraino. Finalmente.

Se è vera la notizia del tabloid tedesco, l’iniziativa dev’essere salutata positivamente. I tre leader di Italia, Francia e Germania – i Paesi più forti d’Europa – dimostrerebbero di essersi affrancati dalle decisioni prese alla Casa Bianca e per essa dalla Nato. “Meglio tardi che mai”. Farsi parte attiva, per tentare un negoziato molto difficile, è sicuramente un atto da apprezzare. Le difficoltà oggettive sono legate alla necessità di considerare i legittimi interessi dell’Ucraina e quelli della Federazione Russa. Nelle condizioni attuali, dopo oltre 100 giorni di guerra e decine di miglia di morti, tutto è diventato più difficile.

Una risoluzione del conflitto, purtroppo, non potrà non considerare la situazione che si è venuta a creare sul campo di battaglia. L’eventuale accordo dovrà essere un compromesso che deve prevedere concessioni da entrambi le parti in conflitto, il minore dei mali. I tre leader europei possono mettere sul tavolo un significativo peso contrattuale in termini politici, economici, commerciali e finanziari nei confronti di entrambi i belligeranti. Ne trarrebbe beneficio l’economia globale e, forse, toglierebbe le castagne dal fuoco anche al presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.

Aggiornato il 16 giugno 2022 alle ore 10:14