Tattici e strateghi

Nell’elezione del Presidente della Repubblica, che si è consumata con la riconferma di Sergio Mattarella, occorre fare un plauso all’ufficio marketing politico dell’inquilino del Colle. I consulenti del Quirinale hanno saputo pianificare la rielezione, utilizzando tutti gli strumenti più efficaci per raggiungerne l’obiettivo, trasformando la Presidenza della Repubblica in una monarchia di fatto.

Ho sempre avuto il sospetto che le reiterate dichiarazioni di indisponibilità da parte del presidente Mattarella fossero dei veri e propri messaggi subliminali indirizzati ai grandi elettori: spot pubblicitari culminati con le foto degli scatoloni al Quirinale. Il centrosinistra e la sinistra, che hanno l’assoluto bisogno di avere come presidente della Repubblica un politico di area, hanno fatto da sponda, bocciando qualsiasi proposta di candidatura proveniente dal centrodestra.

L’unico che, ancora una volta, ha capito per tempo la strategia politica adottata dagli esponenti di centrosinistra, per giungere alla riconferma del presidente Mattarella, è stato Silvio Berlusconi, che ha ritirato la sua candidatura, non perché non avesse la possibilità di riuscire nell’impresa ma per il mancato sostegno politico dei cosiddetti “alleati”. Oggi i leader politici sanno solo fare tattica. Però il tatticismo può consentire di superare alcune battaglie, la strategia permette di vincere le guerre.

Aggiornato il 31 gennaio 2022 alle ore 09:18