Tutto è finito, anzi no, attenzione!

Guerra su due fronti. Guerra pubblicitaria, ma non solo per convincere la gente, specie d’Oltralpe, che oramai qui tutto va bene, che è stato raggiunto un accordo (con chi? col virus?) per le date in cui si ritornerà a vivere come prima e meglio di prima.

Poi l’altro fronte per convincere gli italiani che no, se non stanno buoni e bravi il virus ricomincia a spadroneggiare. È l’ammonimento del Governatore di Milano dei Promessi Sposi al cocchiere: “Adelante Pedro, con juicio...”.

Abitudine alla doppiezza, incertezza poliedrica? Sì, ma non solo e non tanto. Altro c’è e non è un mistero. Si rischia, con il disastro della stagione turistica (già compromessa con le prenotazioni) il baratro del turismo, una delle chiavi dell’economia. Quindi: “Qua è finito tutto! Venite! Venite!”.

Ma se pretendendo di godersi la ritrovata normalità, gli italiani buttano via mascherine e fanno barzellette sulle misure delle distanze tra i clienti di spiagge, ristoranti etc. e, magari, quel maledetto virus ricomincia, è peggio che se rimanessimo tutti in casa a vedere spettacoli inverosimilmente cretini in televisione. Guerra su due fronti. Conte bifronte.

Il fatto è che quello che effettivamente prevale è un terzo fronte, un altro, inestinguibile virus: la cretineria. Tra qualche tempo uno scrittore di spirito (se ce ne saranno e ne rimarranno) prenderà in mano il “Decreto rilancio” (uno dei tanti progettati, magari quello approvato) e ne tirerà fuori un best sellers della letteratura umoristica. Se troverà qualcuno con tanta voglia di ridere avrà un grande successo. Altrimenti dovrà accontentarsi dell’entusiasmo di una ristretta schiera di cultori delle teorie di Leonardo Sciascia sui cretini: “Sono tanti e godono ottima salute”.

           

Aggiornato il 18 maggio 2020 alle ore 17:27