Reddito di cittadinanza, Scarpetta (Ocse): “Cambiatelo, criteri troppo duri”

“È strumento importante, però contrasta poco i furbetti”. Ne è convinto Stefano Scarpetta. Il direttore per il Lavoro dell’Ocse, in un’intervista a Repubblica, spiega la propria posizione sul Reddito di cittadinanza, dopo le critiche della stessa Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico nel report sull’Italia di lunedì scorso. “Bene – sostiene – il sussidio economico. Ma va cambiato allentando i criteri d’accesso, abbassando l’assegno massimo e chiudendo ai furbetti. E soprattutto va allacciato alle politiche attive del lavoro”.

Per Scarpetta, “il Reddito di cittadinanza è uno strumento importante di contrasto alla povertà”, premette Scarpetta. Ci sono però dei punti deboli, a cominciare dai requisiti di accesso che “andrebbero allentati”. Secondo il direttore per il Lavoro dell’Ocse, la platea dei beneficiari “deve diventare più vasta. Sono troppo stringenti le norme sulla residenza in Italia degli extracomunitari o sul peso del patrimonio posseduto pur se minimo”. Altro capitolo l’assegno massimo di 9.360 euro annui che va abbassato, perché “equivale a uno stipendio in alcune regioni”, fa il paragone Scarpetta.

“E vanno strette le maglie contro l’evasione fiscale: fra i tanti guasti, rende più facile l’accesso al Reddito di cittadinanza a chi non ne ha diritto”, aggiunge. Vanno poi riformate le politiche attive. “Servono linee guida uniche” per le regioni, “monitoraggio delle performance dei centri per l’impiego, uso dei voucher per coinvolgere le società private di collocamento”.

Aggiornato il 08 settembre 2021 alle ore 12:29