Piani individuali di risparmio: un prodotto per investitori e beneficiari

Insieme a Filippo Veggi (nella foto) parliamo di un nuovo prodotto finanziario che sta interessando sia gli investitori che i beneficiari finali: i Piani Individuali di risparmio (Pir) ed i Pir alternativi. Pensando di rendere un servizio d’informazione necessario ed utile per i lettori della nostra rivista e non solo. Iniziamo questo dialogo in positivo.

Dottor Veggi, per chi sono appetibili ed utili?

Dobbiamo risalire al 2015 quando per sollecitare ed aprire il mercato dei capitali la Commissione europea ha istituito la Capital market union al fine di stimolare e supportare una crescita economica, inclusiva, sostenibile facendo incontrare più facilmente la domanda ed offerta di finanziamenti da parte di aziende di piccole e medie dimensioni. L’accesso a tale mercato era precluso e dovevano ricorrere ai tradizionali finanziamenti bancari. Per l’investitore invece si è creata l’opportunità di scommettere in settori ad alto potenziale di crescita aumentando la diversificazione e la decorrelazione dei portafogli.

Qual è il rischio e da chi sono gestiti?

Per accedere al finanziamento di tali imprese dobbiamo distinguere tra Investitori professionali ed Investitori retail; se i primi possono muoversi liberamente con investimenti diretti (singole operazioni, club deal) ed indiretti (cartolarizzazioni) i secondi vi possono accedere tramite gli Investimenti collettivi (Fondi di investimenti Alternativi-Fia-Eltif). Sono le stesse società di gestione che seguendo le direttive del legislatore hanno costruito dei fondi “Pir conformi”. Quindi le società di gestione possono modulare il rischio del fondo, bilanciando le componenti interne tra azioni ed obbligazioni. In ogni caso restano gli obblighi di diversificazione e frazionamento del rischio all’interno del portafoglio.

Quali sono i vantaggi fiscali e patrimoniali?

A differenza di altri strumenti finanziari, i Pir hanno delle agevolazioni fiscali, infatti possono essere sottoscritti solo da persone fisiche residenti in Italia, con rapporto mono-intestato, con una permanenza minima di cinque anni, un investimento massimo di 30mila euro l’anno e di 150mila euro in 5 anni. Se verranno rispettati questi requisiti il sottoscrittore sarà esente dall’imposta sul capital gain ed i suoi eredi dall’imposta di successione. Inoltre, esiste un’agevolazione fiscale sulla componente investita in Pmi innovative pari al 30 per cento dei conferimenti effettuati, per importo non superiore a un milione di euro, in ciascun periodo d’imposta. Il gestore rilascerà al cliente la documentazione necessaria da presentare all’Agenzia delle Entrate per poter beneficiare della detrazione fiscale.

Aggiornato il 16 febbraio 2021 alle ore 13:32