FISCO, TASSE, TRIBUTI: L’ESPERTO RISOLVE

Ritorna la rubrica del dottor Alfredo Annibali, commercialista di Roma, che settimanalmente risponde ai quesiti dei lettori in materia fiscale e tributaria. Il dottor Annibali vanta una esperienza trentennale nel settore ed è anche Revisore legale e Perito del Tribunale civile di Roma. Domande e risposte per aiutare il contribuente a destreggiarsi meglio nell’intricato mondo del fisco.

Giuseppina da Roma: sono una infermiera professionale con partita iva, purtroppo in passato non sono riuscita a pagare delle imposte e mi ritrovo con delle pendenze con Equitalia. Sui giornali sto leggendo che ora potranno pignorare le somme direttamente sul conto corrente, che mi sa dire? E’ vero? Si è vero o meglio lo è sempre stato, perlomeno dal 2005. La novità, come si stanno preoccupando di affermare ben più illustri commentatori del sottoscritto, sta nel fatto che dal primo luglio p.v. sarà direttamente l’Agenzia delle Entrate a gestire la riscossione con accesso diretto a banche dati che prima Equitalia aveva solo dopo una certa trafila. Ricordo, e mi è capitato personalmente, che possono pignorare anche quanto dovuto dai propri clienti, in ciò facilitati dal ripristino del vecchio allegato clienti fornitori. Che fare quindi? In primis verificare sempre che gli importo siano effettivamente dovuti e che gli atti siano stati regolarmente notificati, in caso contrario chiedere una dilazione.

Oreste da Milano: sono un artigiano che installa serrande e tende da sole, purtroppo ad una impresa edile mia cliente mi sono sbagliato e per tutto il 2016 ho fatturato con iva anziché applicare il reverse charge, ma è vero che anche il mio committente è passibile di sanzioni? Domanda molto tecnica ma non posso esimermi dal rispondere. Primo per reverse charge si intende quel procedimento che fa si che il debitore dell’iva non sia colui che emette la fattura ma chi la riceve (detto in parole molto povere) e serve ad evitare evasioni di tale imposta in alcuni settori “sensibili” tra cui l’edilizia. Detto ciò le confermo che è vero che chi riceve una fattura con l’applicazione (errata) dell’iva è soggetto a sanzione di cui è responsabile anche il prestatore d’opera, ma la buona notizia è che rispetto al passato non si perde il diritto alla detrazione a meno che l’operazione non sia stata effettuata in frode al fisco (vedasi circolare 16/E del 11/05/2017).

Giovanna da Terni: sono una dipendente con altri redditi e non faccio il modello 730 ma il classico unico. Il problema è che nel pagare le imposte spesso porto in diminuzione dei crediti; posso continuare a farlo utilizzando i servizi della mia banca on line o sono obbligata a farlo con le procedure Entratel e/o similari? Premesso che lei non è titolare di partita iva nel caso il suo modello di pagamento preveda l’utilizzo parziale di un credito può tranquillamente presentarlo con il vecchio sistema, il canale Entratel diventa obbligatorio solo se il modello F24 fosse a zero. Se invece non ci sono compensazioni potrebbe addirittura pagarlo in forma cartacea direttamente in banca. Le differenze con i titolari di partita iva in buona sostanza sono che questi ultimi devono sempre utilizzare o i servizi di remote banking (se non si hanno crediti) o i canali dell’Agenzia delle Entrate negli altri casi.

Aggiornato il 16 giugno 2017 alle ore 22:56