L’Arte è Arte, non c’è niente da fare. È come l’acne in età adolescenziale, puoi usare tutti i prodotti e le creme che vuoi, ma alla fine il brufolo uscirà prepotente e si piazzerà al centro della fronte oscurando gli occhi azzurri, i riccioli biondi e le labbra carnose. Questo fa l’Arte, esce ed è protagonista assoluta!  E questo è accaduto sabato sera nell’Auditorium della John Coltrane Music School di viale della Primavera a Centocelle, quartiere “difficile” della capitale. Per puro caso incontro una persona che mi parla di uno spettacolo “Le guerre di Walter” e mi dice che c’è un attore bolognese che si esibisce lì. Ora, l’esperienza mi dice che in periferia, specialmente in centri culturali o scuole, quando c’è uno spettacolo deve essere per forza interessante. Diserto l’appuntamento che avevo e mi dirigo a Centocelle. La prima cosa che mi colpisce è la scuola J.C. ubicata al secondo piano di uno stabile che mi ricorda molto Secondigliano di Napoli, e se per qualcuno questo potrebbe essere un deterrente, per me, diventa subito garanzia di qualità e autenticità. Quello che cerco. Il biglietto è davvero economico, 10 euro, le poltrone sono libere, 75 posti che si riempiono lasciando qualcuno in piedi lateralmente. La sala è costruita con criterio, con l’esperienza di chi sa cosa significhi fare teatro. Gli orpelli non servono, serve la sostanza. Una breve presentazione di una bellissima donna e attrice che solo dopo scopro essere la moglie del protagonista e madre delle due bellissime adolescenti in sala. Luci spente arriva lui: elegante, mimica facciale straordinaria, bocca e denti perfetti, sguardo acuto e intelligente, concentrato sul pezzo ma rilassato. Tanto rilassato da sembrare un delfino in mezzo al mare che trascina tutto il pubblico nella stessa danza leggera. Ci dimentichiamo dove siamo e da quanto tempo siamo lì.

Matteo Belli è davvero fenomenale, abbiamo faticato per non applaudire per tutta la durata dello spettacolo, altrimenti non avrebbe potuto continuare l’esibizione. Un’evocazione al grandissimo Walter Chiari, tutte le sue “barzellette-monologhi” sapientemente rinnovati e dove c’è stato bisogno, qualche ammodernamento qua e là, come per lo sketch “La giacca”, il famoso sarto Celledoni, o le lire che sono diventate euro. Matteo Belli è anche regista teatrale, laureato in Lettere moderne, presso l'Università di Bologna, già mimo e imitatore del mondo animale, nel 2008 inizia a coltivare la passione per le arti visive e teatrali seguendo un corso per regia cine-televisiva organizzato dal comune di Modena con la direzione artistica di Nanni Moretti.

L’ammirazione per Walter Chiari lo porta ad approfondire le sue performances e a fare un capolavoro come lo spettacolo che porta in giro oramai da alcuni anni. Presidente dell’associazione culturale “Ca’ Rossa”, crede nella divulgazione della cultura tramite l’arte e ne ha fatto a sua volta il proprio credo. Infatti si spende ovunque per questa causa, dai grandi teatri a quelli più piccoli come in questo caso. Meriterebbe di più? Certo che meriterebbe di più. Matteo Belli è in buona compagnia, perché sono tanti gli artisti meritevoli che però non occupano il posto che dovrebbero. Ecco perché spetta al pubblico cambiare le cose, è solo il pubblico che con il passaparola e con la curiosità di andare nei piccoli teatri per scoprire l’Arte può poi divulgarla. Farla emergere prepotente come un brufolo in età adolescenziale.

www.matteobelli.net

www.johncoltrane.it

Aggiornato il 21 febbraio 2020 alle ore 11:33