Matteo Belli fa rivivere Walter Chiari a Centocelle

venerdì 21 febbraio 2020


L’Arte è Arte, non c’è niente da fare. È come l’acne in età adolescenziale, puoi usare tutti i prodotti e le creme che vuoi, ma alla fine il brufolo uscirà prepotente e si piazzerà al centro della fronte oscurando gli occhi azzurri, i riccioli biondi e le labbra carnose. Questo fa l’Arte, esce ed è protagonista assoluta!  E questo è accaduto sabato sera nell’Auditorium della John Coltrane Music School di viale della Primavera a Centocelle, quartiere “difficile” della capitale. Per puro caso incontro una persona che mi parla di uno spettacolo “Le guerre di Walter” e mi dice che c’è un attore bolognese che si esibisce lì. Ora, l’esperienza mi dice che in periferia, specialmente in centri culturali o scuole, quando c’è uno spettacolo deve essere per forza interessante. Diserto l’appuntamento che avevo e mi dirigo a Centocelle. La prima cosa che mi colpisce è la scuola J.C. ubicata al secondo piano di uno stabile che mi ricorda molto Secondigliano di Napoli, e se per qualcuno questo potrebbe essere un deterrente, per me, diventa subito garanzia di qualità e autenticità. Quello che cerco. Il biglietto è davvero economico, 10 euro, le poltrone sono libere, 75 posti che si riempiono lasciando qualcuno in piedi lateralmente. La sala è costruita con criterio, con l’esperienza di chi sa cosa significhi fare teatro. Gli orpelli non servono, serve la sostanza. Una breve presentazione di una bellissima donna e attrice che solo dopo scopro essere la moglie del protagonista e madre delle due bellissime adolescenti in sala. Luci spente arriva lui: elegante, mimica facciale straordinaria, bocca e denti perfetti, sguardo acuto e intelligente, concentrato sul pezzo ma rilassato. Tanto rilassato da sembrare un delfino in mezzo al mare che trascina tutto il pubblico nella stessa danza leggera. Ci dimentichiamo dove siamo e da quanto tempo siamo lì.

Matteo Belli è davvero fenomenale, abbiamo faticato per non applaudire per tutta la durata dello spettacolo, altrimenti non avrebbe potuto continuare l’esibizione. Un’evocazione al grandissimo Walter Chiari, tutte le sue “barzellette-monologhi” sapientemente rinnovati e dove c’è stato bisogno, qualche ammodernamento qua e là, come per lo sketch “La giacca”, il famoso sarto Celledoni, o le lire che sono diventate euro. Matteo Belli è anche regista teatrale, laureato in Lettere moderne, presso l'Università di Bologna, già mimo e imitatore del mondo animale, nel 2008 inizia a coltivare la passione per le arti visive e teatrali seguendo un corso per regia cine-televisiva organizzato dal comune di Modena con la direzione artistica di Nanni Moretti.

L’ammirazione per Walter Chiari lo porta ad approfondire le sue performances e a fare un capolavoro come lo spettacolo che porta in giro oramai da alcuni anni. Presidente dell’associazione culturale “Ca’ Rossa”, crede nella divulgazione della cultura tramite l’arte e ne ha fatto a sua volta il proprio credo. Infatti si spende ovunque per questa causa, dai grandi teatri a quelli più piccoli come in questo caso. Meriterebbe di più? Certo che meriterebbe di più. Matteo Belli è in buona compagnia, perché sono tanti gli artisti meritevoli che però non occupano il posto che dovrebbero. Ecco perché spetta al pubblico cambiare le cose, è solo il pubblico che con il passaparola e con la curiosità di andare nei piccoli teatri per scoprire l’Arte può poi divulgarla. Farla emergere prepotente come un brufolo in età adolescenziale.

www.matteobelli.net

www.johncoltrane.it


di Giò Di Sarno