Anno 2017: bye bye roaming

Dopo oltre un anno e mezzo di discussione sembra si sia finalmente addivenuti ad una soluzione condivisa circa l’abolizione del roaming. Oltre 12 ore di aula, ma alle prime luci dell’alba è arrivato l’accordo provvisorio della presidenza con il Parlamento europeo per mettere fine – entro il 2017 – al roaming telefonico nell’Unione Europea, oltre a quello teso a regolamentare l’accesso libero alla rete in un’ottica di rispetto della net neutrality, garantendo quindi che la rete non sia soggetta a restrizioni arbitrarie. I termini dell’accordo – che ha generato grande soddisfazione per la Lettonia, che chiude il proprio semestre di presidenza, particolarmente attivo nel settore delle comunicazioni, con un bel fiore all’occhiello – prevedono la fine dei sovrapprezzi per il roaming entro il 15 giugno 2017.

Il testo definitivo dell’accordo sarà presentato, per la conferma degli stati membri, durante il semestre di presidenza del Lussemburgo (che si snoda da luglio a dicembre 2015). Dalla primavera 2017 quindi gli utenti di uno stato membro che si trovano momentaneamente all’estero potranno telefonare, inviare messaggi e navigare su internet alle stesse tariffe del proprio paese di provenienza. I primi segnali arriveranno però già dal prossimo aprile, con una fase di “transizione” di circa un anno che culminerà nell’abolizione definitiva, durante la quale le tariffe saranno progressivamente ridotte. Nel corso dei 14 mesi – aprile 2016-giugno 2017 – le compagnie telefoniche potranno applicare un costo aggiuntivo massimo di 5 centesimi di euro al minuto per le chiamate, di 2 centesimi al minuto per la messaggistica e di 0,5 centesimi per la navigazione in internet.

Esiste ovviamente nella bozza di testo una clausola sul fair use, ovvero sull’utilizzo “corretto”, tesa ad evitare gli abusi e una concorrenza sleale tra compagnie telefoniche di diversi Paesi membri dell’UE. L’abolizione del roaming interesserà coloro che si recano all’estero per periodi brevi. I costi aggiuntivi potranno infatti essere reintrodotti nel caso di utilizzo frequente di schede di un determinato operatore in un altro stato. Particolarmente interessanti anche le novità sul fronte della neutralità della rete. Grande enfasi è stata posta sul libero accesso e sull’equo trattamento di tutto il traffico della rete: istanze di blocco o rallentamenti del traffico saranno consentiti soltanto in casi circostanziati, come i cyberattacchi. Grande il plauso dei consumatori, soprattutto sul versante del roaming, stanchi di pagare esosi extra-costi ogni qual volta varcavano i confini nazionali.

Meno soddisfatte le compagnie telefoniche che vedono inevitabilmente assottigliare i loro introiti. Ma la crisi per le telco non verrà certamente determinata dall’abolizione dei costi di roaming, bensì da tutti i servizi innovativi offerti dalla rete (telefonate via internet, messaggistica instantanea gratuita o quasi, come quella di Whattsapp) che minano alle basi il loro modello di business…di fronte al nuovo che avanza – si sa – l’unica chance per restare in sella è guardare al futuro e cambiare di conseguenza il proprio business!

Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 02:55