
Da un record all’altro. La Finale del Miami open doveva essere una grande festa per Novak Djoković, pronto a mettere la spunta verde sui 100 trofei vinti in carriera, dopo i guai fisici che lo hanno tenuto lontano dai riflettori l’anno scorso. Ma a distruggere la falsità del culto, l’ambiguità dell’ostacolo, ci ha pensato il 19enne Jakub Menšík. La racchetta ceca classe 2005 ha pensato bene di vincere il suo primo torneo nel circuito Atp (non un 250, non un 500, ma un Masters 1000) proprio nel Sunshine State, proprio contro il suo eroe. Certamente, Nole ha combattuto con tutte le sue armi a disposizione ma, sarà per il caldo, o peggio ancora per l’umidità, o (forse?) Per la “freschezza” e la potenza dell’avversario, dopo due set equilibrati l’ex numero uno serbo di è dovuto arrendere al giovane crack.
A far la differenza le battute, quelle del giocatore ceco. 14 gli ace nel corso dell’incontro. E tutto si è concluso con un lungo abbraccio tra i due giocatori, con un commosso Jakub Menšík che ha conquistato il primo titolo e si è portato fra i 25 più grandi giocatori al mondo. “Congratulazioni a Jakub, primo di tanti tornei – ha esordito Djoković alla premiazione – Mi scoccia dirlo ma sei stato il più bravo nei momenti importanti e sei stato forte dal punto di vista mentale. Hai un grande futuro e per favore fammi vincere una delle volte che ci affronteremo, tanto hai tante altre occasioni davanti”, ha scherzato amaramente il serbo. “Erano sei anni che non giocavo a Miami e sono stato felice di tornare perché qui ho vissuto momenti eccezionali. L’amore degli appassionati di tennis della Florida e superiore a quello di tutti gli altri tifosi. E spero di potervi rivedere ancora una volta”, ha aggiunto Nole.
Poi sul palco della premiazione il vincitore, Jakub Menšík: “Novak, tutti sanno che tu sei il motivo per cui io sono qui. Da giovane ho cominciato a giocare a tennis grazie a te, ho avuto un paio di possibilità di allenarmi con te. Grazie per tutto quello che hai fatto per lo sport. Sei una persona incredibile, il più grande di tutti i tempi. Poi grazie al mio coach, allo staff, alla gente e ai tanti appassionati a casa. Sono sicuro che questo sarà il primo di altri momenti belli”, ha ammesso ai microfoni del torneo. E ancora: “Vedo tante bandiere della Cechia e i miei genitori che sono arrivati per la finale. Grazie per essere con me sempre”, ha chiosato il campioncino, che agli albori di una lunga carriera ha iniziato già a togliersi qualche piccola grande soddisfazione.
Aggiornato il 31 marzo 2025 alle ore 16:09