La Superlega si farà anche se ha le spalle strette

Quelli della Superlega “hanno già perso”, ha commentato Karl-Heinz Rummenigge interpellato dal Corriere della Sera. Dopo la storica sentenza che potrebbe porre la parola fine al monopolio della Fifa – e in ambito europeo della Uefa – sullo sport più amato al mondo, già diversi club avrebbero deciso di non partecipare alla nuova competizione ideata e sponsorizzata da A22. C’è chi dice che molti di questi siano stati “incentivati” da Gianni Infantino e Aleksander Čeferin, che hanno reagito in maniera furiosa alla sentenza della Corte di Giustizia europea. Un “abuso di posizione dominante” da parte delle organizzazioni che regolano il calcio ha stroncato sul nascere la prima Superlega, il 19 aprile del 2021, ma ora questa competizione esterna alla Fifa ha tutt’altre sembianze. La nuova proposta includerebbe 64 squadre maschili e 32 femminili, divise in Gironi, con promozioni e retrocessioni annuali.

“Chi ha governato fin qui da monopolista non ha compreso che il calcio è un’impresa e ha bisogno di fatturati crescenti”, ha spiegato il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis al Corriere dello Sport. A chi ha conosciuto il pallone nei campi di provincia (categoricamente in terra battuta), nel cortile dell’oratorio e sugli spalti delle squadre di serie D, magari mentre imprecava per un pareggio nel derby toscano Figline-Poggibonsi, queste dichiarazioni di Adl fanno – giustamente – storcere il naso. Ma il calcio è, allo stesso tempo, un Super santos calciato vigorosamente sul tetto della parrocchia e un business in cui chi investe “centinaia di milioni” si ritrova a “partecipare a un circo che distribuisce noccioline, non fa utili”, continua De Laurentiis.

Agli occhi di tutti, contrari e favorevoli, la genesi della nuova Superlega – per le modalità e tempistiche in cui è avvenuta – sembra essere un “grande pasticcio”, per usare le parole de L’Équipe. I giornali inglesi, invece, hanno evidenziato come i tifosi e i club abbiano preso le distanze dalla pur legittima decisione della Corte Ue. “Il calcio non è in vendita” ha titolato il Daily Express, come anche il Mirror Sport. In Spagna si sottolinea la vittoria di Florentino Pérez (uno dei maggiori sponsor della nuova competizione), del Real Madrid e del Barcellona in merito alla Superlega.

La Uefa ha incassato la sconfitta, e per adesso il gran numero di club importanti che stanno snobbando il trofeo in nascere – già si contano Inter, Roma, Atletico Madrid, Siviglia, Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Manchester United, Manchester City, Tottenham, Chelsea, Arsenal, Paris Saint-Germain e Monaco – potrebbe dare ragione a Kalle Rummenigge. Ora, con il livello di indebitamento attuale delle squadre di calcio, quando si dovrà parlar di quattrini le cose probabilmente cambieranno.

Aggiornato il 22 dicembre 2023 alle ore 16:16