Sotto il segno del toro Martinez

L’Inter di Simone Inzaghi è ufficialmente approdata agli ottavi di Champions League. Adesso è solo una questione di tempo per capire se il biscione chiuderà il girone al primo o al secondo posto, visto che in testa al Gruppo D per ora c’è il Real Sociedad. La partita di ieri sera ha visto i nerazzurri di scena a casa del Red Bull Salisburgo. Per l’undici di Inzaghi il match stava prendendo una piega complicata e a salvare i suoi è arrivato, dalla panchina, il “solito” Lautaro Martinez. Da subentrato colpisce prima una traversa, e poi segna il rigore decisivo a cinque minuti dalla fine dei 90 minuti regolamentari. Il rigorista designato, Hakan Çalhanoğlu, era uscito al 61esimo per dare spazio al giovanissimo Kristjan Asllani (classe 2002). Ma nessun problema, il “Toro”, come viene soprannominato l’argentino, si è preso il pallone e ha tolto le castagne dal fuoco alla sua squadra.

E questa Inter, che in tre anni ha vinto uno scudetto, due Coppe nazionali, due Supercoppe e ha raggiunto una finale di Champions, gira sempre di più intorno al suo attaccante trascinatore. E se l’anno scorso – con la finale di Coppa dei Campioni e il Mondiale in Qatar vinto con la Selección – poteva essere stato l’anno dell’investitura di Martinez, questo allora potrebbe diventare l’anno della conferma. In Serie A ha segnato 12 reti in 11 partite, e in Champions due gol in quattro match. Sedici partite disputate in stagione, 14 marcature. Non male per l’attaccante argentino che sembra solcare i campi da gioco da una vita, ma in realtà ha appena 26 anni.

E se questi strabilianti numeri sulla stagione del “Toro” non bastassero ai più scettici, allora l’abbraccio di ieri sera nel post-partita con Diego Milito potrebbe riuscire a sciogliere anche i dubbi più radicati. L’intesa tra una leggenda dell’Inter che fu e un fenomeno che sta plasmando l’Inter del presente sembra il classico passaggio di testimone che, considerando i due profili e la storia della società, fa venire la pelle d’oca a tutti i tifosi. E non solo a quelli nerazzurri.

Aggiornato il 09 novembre 2023 alle ore 18:20