Primo passo falso per i nuovi super Clippers

I nuovi Los Angeles Clippers non hanno iniziato la regular season di Nba – il massimo campionato di basket degli Stati Uniti – come avrebbero voluto. La franchigia di Los Angeles che ha recentemente scritturato James Harden e Russell Westbrook ha perso 111-97 contro i New York Knicks. I due cestisti, entrambi ex Mvp dell’Nba, hanno totalizzato 19 presenze agli All-star game, e fanno parte di quel circolo di fuoriclasse della pallacanestro che non hanno mai vinto un anello in carriera. Harden e Westbrook si sono uniti a Paul George, Kawhi Leonard e Ivica Zubac per formare uno dei quintetti titolari più forti della lega (sulla carta).

Ma la prima partita di campionato non è andata come speravano i fan dei Clippers. Al Madison Square Garden di New York, la squadra di Los Angeles ha sbattuto sul muro dei Knicks, che non si sono fatti spaventare dalle personalità messe in campo dagli avversari. Anche perché Julius Randle, R.J. Barrett e Jalen Brunson non sono esattamente gli ultimi arrivati in Nba e, inoltre, giocano insieme da diverso tempo. I Knicks, rispetto ai Clippers, hanno dimostrato di essere una squadra collaudata e pronta per combattere per una posizione nella griglia dei playoff.

Senza troppi giri di parole, il quintetto della Grande mela ha sovrastato su tutti i fronti la franchigia della Città degli angeli. I Clippers hanno perso 22 palloni regalando 35 punti agli avversari. Il dato dei rimbalzi parla chiaro: Los Angeles è andata sotto 48 a 31, concedendo 18 rebound agli avversari nella propria metà campo. Nella zona da due, Harden e i suoi hanno segnato 38 punti contro i 56 degli avversari, che li hanno travolti anche in contropiede (28-6). Nel secondo tempo anche la stanchezza (e l’età media, non propriamente bassa) è entrata in campo, e allora i Knicks hanno realizzato 69 punti.

Con un plus-manus di -18 l’ex Brooklyn Nets è stato il peggiore in campo insieme a Zubac, ma nelle interviste post-partita, James Harden ha spiegato le sue sensazioni durante la gara: “Mi sono sentito strano in campo non avendo avuto una partita di preseason o l’opportunità di partecipare a un training camp completo” ha detto il 34enne dopo l’ultimo campanello. “Ho cercato di affidarmi ai miei istinti cestistici e a quello che ho fatto nella mia carriera, provando a giocare e cercando di rendere tutto facile per gli altri. Le potenzialità di questa squadra sono illimitate”. In fin dei conti, è troppo presto per mettere una croce sulla strategia di mercato della franchigia di Los Angeles, ma per ora tutti i dubbi emersi sul nuovo quintetto dei Clippers, sembrerebbero essere confermati. Dopo solo una partita.

Aggiornato il 07 novembre 2023 alle ore 16:32