Medicina a Km 0

Questo mercoledì Medicina a Km 0 parlerà dell’omicidio avvenuto ad Arezzo di un’anziana malata di Alzheimer, grave malattia degenerativa, per mano del marito ottantenne. I coniugi non avevano figli e vivevano da soli in una palazzina con dei vicini che si accorgevano del grande disagio che l’uomo, sopraffatto dalla malattia della moglie, attraversava. Per questo qualcuno gli aveva già suggerito di portare la signora in una Rsa.

Abbiamo affrontato l’argomento con il dottor Bruno Calabrese, criminologo e psicologo forense. Chi si deve accorgere degli anziani che vivono da soli, quando sono malati e non autosufficienti, prima che la situazione degeneri e si arrivi alla disperazione? 

Perché il medico di famiglia, le istituzioni, gli assistenti sociali, la parrocchia, anche le farmacie ‒ che stiamo tanto responsabilizzando ‒ non monitorano la situazione e si accorgono che ci sono gravi casi di isolamento sociale fra gli anziani

L’uomo che ha sparato possedeva una pistola ereditata dal padre e regolarmente detenuta; in seguito è stato condotto in carcere, ma potrebbe essere affidato ad una struttura, per essere seguito da personale specializzato, in attesa del processo. È bastato un solo colpo per freddare la moglie e poi ha chiamato i vicini per autodenunciarsi. Agli agenti accorsi sul posto dopo il delitto ha dichiarato: “Non ce la facevo più”.

Il dottor Calabrese non classifica questo omicidio come un classico femminicidio, ma come un delitto dovuto alla fragilità e all’amore. Se il giudizio fosse davvero questo, però si scriverebbe un precedente pericoloso. 

Aggiornato il 26 giugno 2024 alle ore 17:32