Rai, il clima non è sereno

In attesa che a Fiorello arrivi “l’idea buona per tornare in tivù”, dopo il successo di Viva Rai2! e che Bruno Vespa metta tranquille le due leader della politica italiana Giorgia Meloni e Elly Schlein nel duello televisivo su Rai 1 in vista delle elezioni europee e di migliaia di Comuni italiani il clima a Saxa Rubra, a Viale Mazzini nelle 21 sedi regionali non è sereno. Tutti vivono male questa fase che precede la nomina dei nuovi vertici della televisione di Stato per il prossimo triennio. L’agitazione o le tensioni riguardano la gestione della legge “Par condicio”. Il direttore Vespa tra i più navigati con il suo Porta a Porta ha già invitato Giuseppe Conte e Matteo Salvini per il secondo round e attende indicazioni dall’Agcom per assicurare lo stesso spazio agli altri leader politici. Questo è il prossimo futuro ma c’è il recente passato ad alimentare contrasti, tensioni, polemiche. Si torna indietro allora alla vicenda del monologo che avrebbe dovuto leggere lo scrittore Antonio Scurati nel corso della trasmissione Chesarà... di Serena Bortone.

Un carico da undici è arrivato poi dallo sciopero di lunedì 6 maggio proclamato dal sindacato di maggioranza Usigrai per protestare contro i vertici di Viale Mazzini accusati di limitare l’autonomia e la libertà d’opinione. Sulla questione Bortone-Scurati è in corso un’indagine da parte dell’ufficio interno dopo la richiesta di chiarimenti da parte dell’amministratore delegato alla conduttrice. Sarà interessante conoscere allora a chi è venuta l’idea di chiedere un monologo allo scrittore su Benito Mussolini alla vigilia del 25 aprile, una data che ancora suscita divisioni e polemiche a 80 anni di stanza dall’evento, voluto da Palmiro Togliatti leader del Pci, come festa nazionale. Ingarbugliata anche la questione della partecipazione: il biglietto del treno e la stanza dell’albergo erano confermati la mattina dell’arrivo dello scrittore a Roma.

Confusione anche sulla partecipazione retribuita: gli iniziali 1.800 euro richiesti sono stati ridotti a 1.400 e poi osservando che Scurati aveva promozioni in corso su iniziative varie (su Sky, la serie tivù tratta dai romanzi sulla vita di Mussolini) gli sarebbe stata proposta una presenza su Rai 3 solo gratis. “Nessuna censura”, ribadiscono i vertici di Viale Mazzini. Gli accertamenti verificheranno se il caso sollevato dalla Bortone rientra nell’ambito del mancato rispetto della disciplina aziendale. C’è da osservare che non si era mai visto che il presidente di un’azienda (Marinella Soldi proveniente da Discovery e sponsorizzata dal pentastellato Conte) accusasse l’amministratore delegato (Roberto Sergio) di “aver raccontato alla Commissione parlamentare di vigilanza in modo parziale quanto accaduto”. Il problema, taglia corto il segretario del nuovo sindacato Unirai Francesco Palese, è che “l’accusa di Telemeloni è un’invenzione di un circo politico, mediatico e aziendale. Telemeloni non esiste. Basta contare le caselle occupate dai manager, quadri e giornalisti arrivati in Rai sotto la spinta dei partiti e dei sindacati di matrice progressista”.

Aggiornato il 13 maggio 2024 alle ore 14:35