Sadhguru: verso una dimensione più vivibile

Non voglio assolutamente sbeffeggiare il guru indiano che in questi giorni a Milano ha attirato ai suoi “spettacoli” un foltissimo pubblico di giovani e adulti interessatissimi. Ho seguito alcuni suoi video su Internet, che indubbiamente sono molto attraenti perché devo averne visti, di fila, una decina. Sadhguru non è un santone. Potrebbe essere definito più un guru indiano. Noi qui in Occidente tendiamo a indicarli come star o comunque personaggi dello spettacolo. Quello che diffonde – e vende – Sadhguru è la sua parola. Si tratta di parole semplici pronunciate da una persona apparentemente abile ma che sembra autentica. Sadhguru ride spesso mentre parla. Ride di tutto, di se stesso, di quelli che gli fanno le domande. Se dovessi riassumere un suo video non saprei dire con precisione di cosa abbia parlato. Quello che attira è come lo dice, chi è.

Sono andata anche a vedere la sua biografia, tra un video e l’altro, e, tranne per la strana storia della morte della moglie, è una storia di vita comune di una persona che, a un certo punto della vita, ha “svoltato” ammassando pubblico su pubblico ai suoi comizi. Rideva tanto anche del Covid – l’ho sentito ai tempi in cui ci avevano rinchiusi in casa e c’era tanto tempo a disposizione – e ricordo che diceva che in India non c’era, salvo poi leggere che anche lì è stata una ecatombe. Sembrava come volesse sostenere che gli occidentali avevano il Covid e gli indiani no. Cosa che mi era parsa un po’ di parte, campanilistica. E infatti non era vera. Sadhguru, in realtà, colpisce perché ragiona ed espone i suoi pensieri in maniera diametralmente opposta ai nostri, cioè a quelli che ci sono stati insegnati e in cui crediamo.

Sia, qui, in Occidente, che, lì, in Oriente. Non sono cioè diversi in Occidente dall’Oriente e viceversa, è Sadhguru che è diverso. È come se “levitasse” con il pensiero in un’altra e da un’altra dimensione, rispondendo a banali domande degli umani – orientali come occidentali – divertitissimo, considerandole di basso livello, essenzialmente stolte. E vengo al punto. La dimensione di Sadhguru, o almeno quello che cerca di fare sembrare o davvero lo è per lui, è una dimensione “altra” in cui tutti gli arzigogoli e le sovrastrutture mentali e umane corporali che tutti ci facciamo, perché è in questo mondo che siamo cresciuti e viviamo nei nostri mondi, non abbiano alcuna importanza. Ed è così, solo che non ce lo diciamo e, soprattutto, non siamo ancora riusciti a evolvere tutto insieme abbastanza a un “livello” di sentire e di vita superiore.

Sadhguru vede la realtà qual è e si diverte a “illuminare”, qua e là, chi paga per parlare con lui o chi gli ponga delle domande. Dalle sue risposte si capisce la dimensione che lo ispira. Ricordo vagamente quesiti del tipo: “Come farà il mondo a trovare la pace”? O “come faccio a stare in pace con mia moglie tra i piedi?” Oppure: “Troverò mai l’amore? La felicità?”. E via dicendo. Le risposte sono del tipo: innanzitutto non sono risposte ma contro-domande o proposte di altre visioni. Per esempio, alla domanda sulla pace, la “risposta” è della specie: “Il mondo – la terra – è già in pace, gli uomini pensano la guerra”. O, a proposito del liberarsi della moglie: “Fai come me, uccidila”. E giù risate! Ecco, Sadhguru è un punto fermo verso un’altra dimensione di vita, per vivere diversamente. Le folle che lo seguono vogliono essere “illuminate” di questa altra e diversa visione utile a soffrire il meno possibile delle magagne e storture delle nostre società, occidentali come orientali.

“Sarò mai felice?”. Si chiede a Sadhguru. E lui ridendo dice che lui lo è, e che la nostra felicità è personale, dentro di noi. Spesso lo siamo già e non lo sappiamo, perché la nostra visione sociale – e personale di riflesso – è distorta. In tempi tumultuosi in cui siamo tutti tartassati da tutto – terremoti, malattie, guerre, invasioni, violazioni di regole e leggi – siamo tutti molto sperduti e abbiamo voglia di Sadhguru, che ci “elevi” portandoci in un’altra dimensione. Ma questa altra dimensione è già dentro di noi, dovremmo solo farla venire fuori ed emergere a livello sociale, cioè collettivo. Ben vengano allora ad aiutarci e ispirarci, e ispirarvi, più Sadhguru possibili.

Aggiornato il 05 ottobre 2023 alle ore 11:07