Il Censore dei Social

È diffuso sulle pagine dei social un tipo antropologico caratterizzato dall’uso della intimidazione del ban: “Chi la pensa in tal o tal altro modo lo blocco subito”. Non è necessario entrare in argomento dell’ego smisurato di questi soggetti, che immaginano la privazione della propria amicizia virtuale come la più mortificante delle sanzioni.

Questi sicofanti dell’ortodossia mainstream si sono manifestati già in epoca di dibattito sulla responsabilità antropica del cambiamento climatico, si sono moltiplicati con quello sul Covid e ancor più, oggi, sulla guerra. Per essi non sono ammissibili gradazioni di opinioni, dubbi, distinguo: la verità è una, assoluta e indefettibile. È quella, sola, senza se e senza ma. Ed essi ne sono detentori e fedeli guardiani, come in una regola religiosa.

Sono stati i primi a invocare la censura contro la pubblica espressione di opinioni in dissenso, nella nobile pretesa di proteggere il pubblico dalle fake news o dalla propaganda. E i social che li ospitano hanno spesso assecondato questo anelito repressivo. Perché al grande pubblico – questo appare sottinteso – mancherebbe quella capacità di pensiero critico necessaria a discernere il vero dal falso. Quando, in realtà, i primi a farne difetto sono proprio essi stessi, visto che neppure l’evidenza dei fatti riesce a scalfire la loro granitica fede.

Il dubbio è visto da essi con sospetto, come un atto di guerra al conformismo della comunità. Un atto di ribellione sociale insomma. Eppure, proprio il dubbio è alla base della conoscenza e del metodo scientifico. Karl Popper non nutrirebbe avversione verso le odierne fake news – quand’anche fossero tali – perché, anzi, proprio dalla sua falsificazione si può testare la tenuta scientifica di una teoria. Dietro questa vocazione repressiva della devianza eterodossa si cela il disegno liberticida dell’imposizione del pensiero unico: a che serve una libera dialettica, quando si può delegare a terzi l’onere di formare i propri convincimenti e giudizi?

Aggiornato il 28 luglio 2022 alle ore 11:41