Covid, Cartabellotta: “Decreto Riaperture non incentiva vaccini”

Nino Cartabellotta lamenta troppi ritardi sui “vaccini e sulle cure”. Il presidente della Fondazione Gimbe, in un’intervista a Il Fatto Quotidiano, sostiene che “da un mesetto, complice lo scoppio del conflitto e la scadenza dello stato d’emergenza, c’è un calo generale sulle vaccinazioni: dalle prime dosi ai bambini, alle terze dosi”. Secondo Cartabellotta, “per ridurre la malattia grave e i decessi bisogna insistere sulle vaccinazioni: non hanno fatto il booster in 766mila tra 50 e i 59 anni, 440mila tra 60 e 69, 260mila tra 70 e 79 e quasi 90mila over 80. E questo al netto di chi ha avuto l’infezione da meno di 120 giorni”. Il medico ritiene che il “decreto Riaperture non incentivi alla vaccinazione. Ma forse molti oggi pensano che siamo in primavera, i vaccini sono vecchi ed è meglio aspettare l’autunno”.

I decessi Covid sono aumentati del 7,3 per cento negli ultimi sette giorni. “Nonostante le coperture vaccinali, anche se Omicron è meno grave, quando i numeri sono alti c’è un rimbalzo negli ospedali: quasi mille pazienti in più in area medica in due settimane, meno in terapia intensiva, ma il numero dei decessi resta elevato. Muoiono soprattutto persone fragili, anche vaccinate, che potrebbero essere salvate con quei trattamenti innovativi”, chiosa Cartabellotta. C’è poi chi compra i tamponi in farmacia “e se risultano positivi nessuno lo sa. C’è un crollo rilevante dei tamponi registrati. Il sistema di tracciamento e testing si è allentato. Chi vende il tampone dovrebbe essere informato dell’eventuale positività, invece siamo all’autogestione”.

Aggiornato il 29 marzo 2022 alle ore 12:44