Salvate Oronzo Canà

Al peggio non c’è mai fine. In questi giorni sulla graticola – perché in Italia non ci facciamo mai mancare nulla – c’è finito Lino Banfi. Il motivo? In uno spot di TimVision dedicato all’offerta “Calcio e Sport” l’attore – nelle vesti di Oronzo Canà, il mister che nel film “L’allenatore nel pallone” guida la Longobarda, grazie anche ai gol del bomber Aristoteles, a una storica salvezza in Serie A – ha detto porca ***ena. E tanto è bastato per finire dietro alla lavagna.

A guidare la battaglia è il Movimento italiano Genitori (Moige), che ha deciso di presentare una denuncia all’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria e al Comitato Tv Minori: “Nello spot mister Oronzo è nella sua casa – è spiegato in una nota – circondato da tutti i suoi trofei, mentre si appresta a vedere in Tv la prima partita del nuovo campionato di Serie A. Quando si rende conto, però, che l’incontro non viene trasmesso sul canale reagisce alla sua maniera, fino a prorompere con un’espressione triviale (“porca ***ena”) riportata in auge ai recenti Europei”.

Non solo: “È proprio questa espressione, ovvero ciò che rende sgradito lo spot alle famiglie e ai minori, ad aver richiamato l’attenzione del Moige: sembra infatti che, affinché lo spettatore a casa non si annoi, sia necessario ravvivare l’interesse con qualcosa che possa scandalizzare o almeno catturare il pubblico. Una soluzione antiquata e sulla lunga controproducente per le stesse aziende, associate a riferimenti trash nell’immaginario dei clienti, che consigliamo fortemente di non reiterare”.

Qualche anno fa – ma non troppo tempo fa – in tv giravano spot con frasi del tipo “non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello (ovvero il pennello Cinghiale)” o anche “io ce l’ho profumato… l’alito” che pubblicizzava le caramelle Mental. Senza scordare il silicone sigillante Saratoga e una ragazza nuda dentro una doccia. Non ricordo polemiche. E questo perché il politicamente corretto era una creatura unicellulare, probabilmente.

Ma oggi va così, con Oronzo Canà tirato per la giacchetta e tante chiacchiere in libertà. Comunque speriamo sempre, in linea generale, che i genitori non rimproverino i loro figli al ritmo di bestemmie. Perché poi, se i pargoli dovessero declamare il calendario dei santi a suon di imprecazioni, a chi daranno la colpa?

Aggiornato il 26 agosto 2021 alle ore 21:49