Ad una settimana dalla riapertura parziale delle attività produttive e dall’allentamento delle misure di isolamento sociale, rese obbligatorie per contenere la diffusione del contagio da coronavirus, è opportuno porsi la questione di come prevenire in futuro questo genere di emergenze. L’impatto della chiusura temporanea del sistema produttivo ha già mostrato tutto il suo effetto negativo con l’aumento dei disoccupati, il rischio di chiusura definitiva di innumerevoli attività commerciali e artigianali, il crollo repentino del Pil i cui effetti reali sono ben lungi dall’essere terminati e le conseguenze negative continueranno almeno fino alla fine del prossimo anno. Per prevenire anche in futuro un altro scenario economicamente e socialmente devastante come l’attuale vi è la necessità di adottare nuovi protocolli operativi atti a contenere le epidemie, soprattutto sui luoghi di lavoro dove le persone passano quasi la metà delle loro giornate.
Infatti la gestione dell’emergenza da Covid-19, da un punto di vista scientifico ha solo due soluzioni o Farmacologica (oggi non ancora disponibile) o Comportamentale (attraverso un processo diffuso negli ultimi 15 anni, anche in Italia nelle più importanti Imprese private e dello Stato). Si tratta infatti di “applicare” operativamente un metodo, scientificamente collaudato e validato, per ottenere nell’immediato il controllo della diffusione del virus, in attesa di farmaci specifici su larga scala, per consentire il mantenimento delle attività senza tuttavia interrompere i servizi essenziali. La società scientifica Aarba ha standardizzato il processo Bbs che risponde alle esigenze di operare nelle imprese (e nelle strutture sanitarie) che devono continuare l’attività, con altissimi rischi di perpetuare la diffusione del contagio da Covid-19. L’adozione di tale processo operativo consente a queste imprese di operare con una riduzione del numero di contagi realisticamente nell’ordine del 70-90 per cento mentre il protocollo completo, attivato in tutte le strutture sanitarie, sarebbe un passo in avanti di particolare facilità applicativa, per ottenere nell’immediato il controllo della diffusione del virus.
Il protocollo governativo ha sostanzialmente detto “cosa” bisogna fare per comportarsi in modo sicuro, il protocollo scientifico applicativo porta un valore aggiunto andando a spiegare “Come” sviluppare e garantire quei comportamenti, stabili e generalizzati nel lungo periodo. In estrema sintesi il processo, da applicare all’interno delle aziende o strutture sanitarie, consiste nel redigere un elenco di comportamenti da monitorare attraverso delle checklist che andranno compilate ogni giorno (l’attività impiega circa 2 minuti) da parte dei preposti, o altri collaboratori interni di ogni realtà. Dinanzi a comportamenti sbagliati si attueranno le correzioni adeguate a portare la persona ad operare correttamente, secondo gli standard prescritti. Per garantire un impatto significativo alle nuove routine, si terranno delle riunioni settimanali di circa 12 minuti tra il responsabile del monitoraggio e i collaboratori del reparto o da coloro che segue, per dare e ricevere dei feedback. Si dovrà effettuare una riunione mensile tra i dirigenti delle realtà produttive per valutare i risultati e coordinare le azioni correttive necessarie per garantire e mantenere i risultati previsti.
I dati rilevati andranno poi inseriti in un apposito programma che ne consenta l’analisi da remoto da parte di un analista comportamentale, che fornirà di volta in volta le specifiche per migliorare, consolidare o mantenere gli obiettivi prefissati da ogni azienda. Per attuare il processo attraverso le mini-riunioni previste dal protocollo si analizzeranno le singole situazioni, per stilare un piano d’azione e per pianificare la sua esecuzione tra i dirigenti delle aziende e gli analisti del comportamento. La messa a disposizione del protocollo deve passare attraverso il coordinamento e la supervisione delle istituzioni preposte (ministeri dello Stato e assessorati delle Regioni), per essere adottato efficacemente, con la rapidità richiesta e su larga scala. Solo agendo sul comportamento che le persone tengono sui luoghi di lavoro, andando a correggere le routine errate, si potrà favorire la sicurezza delle maestranze impiegatizie ed operaie. Attraverso piccoli cambiamenti nel nostro quotidiano tutti potremo contribuire attivamente a sconfiggere oggi il Covid-19 e domani la sua eventuale ricomparsa, con innumerevoli benefici per l’intera comunità nazionale.
Aggiornato il 11 maggio 2020 alle ore 13:09