Le forze dell’ordine allo sbaraglio senza mascherine

“È di ieri la notizia data dal commissario Domenico Arcuri secondo cui è stato stimato un fabbisogno mensile di circa 90 milioni di mascherine chirurgiche. Voglio sperare che in questo conteggio siano stati inseriti non solo il personale sanitario ma anche le forze dell’ordine che in questo momento stanno facendo un grosso lavoro”.

La denuncia quasi disperata viene dall’Ansfo, l’Associazione nazionale dei sostenitori delle forze dell’ordine e segnatamente dal presidente Massimo Martini. In questi giorni i militari stanno constatando cosa significhi a andare a “mani nude” contro il virus.

Un po’ come i soldati della Seconda guerra mondiale mandati in Russia con gli stivali di cartone. E il risultato è già sotto gli occhi di tutti: mezzo Stato maggiore dell’esercito è risultato positivo al Coronavirus. La notizia era sui giornali ma stranamente non nelle prime pagine, e i carabinieri girano in macchina senza mascherine. Un disastro, una Caporetto, un vero e proprio 8 settembre del Governo Conte. Nel documento dell’Ansfo si legge anche che non è stato neanche previsto il tampone obbligatorio per polizia e carabinieri che fanno sempre più fatica a fermare la gente sapendo che possono beccarsi il virus e che rischiano di non trovare neanche qualcuno che li curi.

“Quella che stiamo vivendo è una guerra difficile, ancor più difficile se combattuta con fucili di legno – si legge nel comunicato – in queste giornate così difficili è ancora più complicato per le forze dell’ordine garantire la sicurezza democratica, tutto questo è reso tale dalla mancanza di Dpi, Dispositivi di protezione individuale. Oltre a questo è inammissibile che non sia ancora stato previsto con uno dei tanti, ormai famosi Decreto del presidente del Consiglio dei ministri, un tampone obbligatorio per tutte le persone che in questo momento stanno lavorando a rischio della propria incolumità e quella delle loro famiglie”.

La denuncia dell’Ansfo si chiude con un accorato appello a Sergio Mattarella. Ma tutto il Paese è nel marasma. Ancora non si è vista un euro. All’Inps rimandano a fine mese per le domande di aiuto economico. In compenso, si minacciano i trasgressori di norme scritte con i piedi. Se continua così anche questa guerra, come la Seconda mondiale, non la vinciamo. E con il virus non si può neanche passare dall’altra parte come si fece prima dell’inizio della Grande guerra o dopo l’8 settembre.

 

 

 

 

 

Aggiornato il 25 marzo 2020 alle ore 14:08