Coronavirus, Cina: superati i mille morti

In Cina, la conta delle vittime a livello nazionale è di 1.016 morti. Il numero di infezioni confermate nell’epidemia di coronavirus in Cina ha raggiunto quota 42.638 a livello nazionale, con quasi 2.500 nuovi casi segnalati. Lo ha comunicato il governo cinese. Sono 108 i nuovi decessi per il virus, 103 nella sola provincia di Hubei: la più colpita.

Intanto, “la coppia di cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan, positivi al test del nuovo coronavirus, è tuttora ricoverata in terapia intensiva. Presentano entrambi un lieve miglioramento delle condizioni generali. In maniera particolare, il paziente maschio presenta una riduzione del supporto respiratorio, con partecipazione attiva alla respirazione. La prognosi resta riservata”. Così lo Spallanzani nel bollettino quotidiano nel quale spiega che il cittadino italiano positivo “continua ad essere in buone condizioni generali”. Al momento, 46 persone sono state dimesse e 13 sono tutt’ora ricoverate.

Frattanto, ha rivelato la sua identità e ha annunciato attraverso i media di essere guarito il cittadino britannico individuato nei giorni scorsi come fonte di contagio da coronavirus per diversi connazionali. L’uomo si chiama Steven Walsh e resta per ora ricoverato – come la sua famiglia resta in isolamento – “per precauzione”. Ma la notizia della guarigione è stata confermata al servizio sanitario (Nhs). Vari contagi di pazienti britannici sono avvenuti in Alta Savoia (Francia), dove Welsh – reduce da Singapore – avrebbe infettato altri turisti.

Commerciante residente a Hove, nell’East Sussex inglese, Steve Walsh risulta aver contratto il coronavirus durante il viaggio a Singapore e aver poi contagiato 5 connazionali incontrati in un resort francese della Savoia durante una successiva vacanza sulla neve, nonché uno a Maiorca, e altri 5 al ritorno in Gran Bretagna. Nessuna delle persone in questione è al momento in gravi condizioni, precisano peraltro fonti dell’Nhs, il servizio sanitario nazionale britannico. In un comunicato diffuso dal Guy’s Hospital di Londra, dove l’uomo sta completando adesso la convalescenza in quarantena, Walsh ringrazia la stessa Nhs per le cure ricevute e aggiunge, rivolgendosi ai media: “Mi è stato consigliato di restare in isolamento in ospedale nonostante non abbia più sintomi e poi, per un periodo, in ulteriore auto-isolamento a casa”. Assicura di essersi rivolto ai medici e sottoposto all’isolamento “non appena informato della diagnosi”. Conferma quindi che anche la famiglia è allo stato “in quarantena per precauzione” e chiede “ai media di rispettare ora la nostra privacy”.

Aggiornato il 11 febbraio 2020 alle ore 19:04