“Gli Stati generali della memoria”: un progetto di UniNettuno e di Ecad

L’UniNettuno ricorda la “Giornata della memoria”. Oggi, per 24 ore, si tiene una maratona televisiva su Uninettunouniversity.tv. Si tratta di un progetto televisivo “Stati generali della Memoria”, realizzato da UniNettuno in collaborazione con l’Associazione culturale Ecad e la Fondazione Adriano Olivetti. La maratona è stata presentata durante la conferenza stampa venerdì scorso, nella sede di Roma dell’Università Telematica internazionale UniNettuno.

Hanno partecipato, oltre al rettore di UniNettuno, Maria Amata Garito, gli ideatori Furio Colombo, autore e proponente della legge 211, il regista Vittorio Pavoncello e i protagonisti delle videolezioni. Si tratta di esperti d’eccellenza, docenti, storici, geografi, giornalisti, scrittori, registi, musicisti e critici: Ester Capuzzo; Aldo Cazzullo; Furio Colombo; Antonio Debenedetti; Salvatore Di Russo; Giorgio Fabretti; Anna Foa; Elena Mortara di Veroli; Alberto Olivetti; Vittorio Pavoncello; Alessandro Portelli; Franco Salvatori e Vittorio Sgarbi.

Ventiquattro ore continuative di lezioni, approfondimenti, musica e film, alternati ai contenuti delle lezioni estratti dall’archivio di UniNettuno, che consentono sia l’approfondimento di contenuti sulla storia della Shoah che un’indagine attenta sulle diverse forme della memoria e sulle sue diverse modalità, nell’uomo e nell’ambiente. La programmazione è arricchita dal film I semi del girasole di Vittorio Pavoncello e con la partecipazione degli attori: Giuseppe Alagna, Beatrice Palme e Alessandro Haber.

Per Vittorio Pavoncello, “l’importanza della memoria sta anche nella celebrazione della memoria come azione, della sua importanza e necessità di essere. La memoria è ovunque. Tutto ciò che vive è intriso e fatto di memoria, e anche le cose lo sono. L’essere umano composto di memoria a differenza di altre forme di vita elabora la memoria, la conserva e ne fa un uso. Ma la memoria, per quanto ricca e bene orientata, non garantisce che certe cose non accadranno (non accadranno più), ed esserne privi è una patologia che nel tempo porta alla morte”.

Secondo Furio Colombo, “il Giorno della memoria è anche un giorno in cui le scienze sono tornate ad essere libere e non irreggimentate a delle ideologie. La memoria ci viene raccomandata come la chiave del futuro, ma prima di tutto è la password di identificazione, che rende possibile qualunque accesso al futuro”.

Aggiornato il 27 gennaio 2020 alle ore 12:46