L’antipirateria preventiva e il servizio d’ordine sono a cura di polizia e municipale?

La domanda è semplice: chi paga? Chi paga il servizio d’ordine per Angelina Jolie e Michelle Pfeiffer e quello di anti pirateria preventiva nelle anteprime stampa dei film della Walt Disney? Nel caso di “Maleficent”, di fatto era gestito tutto dalla Polizia di Stato e dai vigili urbani, con grande spiegamento di forze davanti e dentro al Cinema Adriano a piazza Cavour con tanto di “bonifica” interna fatta fare ai poliziotti. Chiunque avrà notato questa prassi – ormai consolidata – lunedì 7 ottobre alle 9,30 poco prima della proiezione. L’intera piazza era quasi presidiata con blindati, auto della polizia e dei vigili urbani che dirigevano il traffico. Un evento-sceneggiata tutto a carico del contribuente, si presume, visto che non è che la Disney potrebbe pagare privatamente i dieci quindici agenti notati dentro e fuori dalla sala quattro del Cinema Adriano. Ironia della sorte a poche decine di metri dall’Hotel Méridien, cioè dal luogo in cui fu ucciso lo scorso 25 luglio il povero brigadiere Mario Cerciello Rega.

Ci fossero stati quella sera, un paio di volanti, avrebbero fatto comodo. Uno potrebbe chiedersi: ma si possono impiegare così le forze di polizia? Sono d’accordo il capo Franco Gabrielli e il ministro Luciana Lamorgese? Non per volere fare i populisti a tutti i costi, ma non era mai capitato di vedere la polizia in sala per una bonifica preventiva del cinema per un’anteprima vista da un’ottantina di giornalisti, per lo più abitué di queste anteprime, e per un paio di centinaia di fans fuori dall’Adriano stipati dietro le transenne che aspettavano la Jolie e la Pfeiffer per fare i soliti selfie. Peraltro molto poco impressionati dalla costruzione a tavolino dell’evento ma sicuramente esterrefatti – almeno alcuni – di questa pensata. Non poteva la Disney pagarsi dei vigilantes privati per gestire il tutto? Si parla tanto dei problemi delle forze dell’ordine e poi gli agenti si utilizzano per gli eventi? In confronto la moto d’acqua su cui si è fatto un giro il figlio di Matteo Salvini è veramente una innocente ragazzata. In fondo quelli stavano sulla spiaggia per proteggere il ministro e al massimo hanno fatto una grave leggerezza. Ma i blindati visti ieri a piazza Cavour era come se lavorassero per la casa distributrice cinematografica più famosa del mondo. Sarà un effetto collaterale degli ottimi rapporti di “Giuseppi Conte con l’amministrazione Trump? O la solita leggerezza con cui in Italia finisce tutto in farsa?

Qualcuno un giorno ce lo spiegherà. Di certo un simile spiegamento di forze dell’ordine è poco spiegabile. Qualcuno ha persino temuto che fosse successo qualcosa di grave. Di fatto la Disney e le altre case cinematografiche si sentono ormai in diritto di chiamare per i propri “eventi” le forze dell’ordine distogliendole magari da compiti più importanti.

Aggiornato il 19 dicembre 2022 alle ore 16:33