Manifesto ecologico per Pantelleria

Quando nel 1996, noi di “Ambiente e/è Vita” iniziammo a parlare in Sicilia delle Fonti energetiche rinnovabili (Fer), qui a Pantelleria, la geotermia poteva sembrare solamente un fatto curioso, come le fumarole: nuvolette di vapore dall’odore gradevole scarso di zolfo da cui si possono trarre tanti benefici. Sulle Fer per la produzione di energie alternative, se l’eolico, il fotovoltaico e il moto ondoso hanno suscitato un interesse generale nella Nazione come in Sicilia, di quella geotermica sappiamo che a differenza di queste, la valorizzazione della fonte sotterranea avviene in maniera continua, costante ed è inesauribile.

Il fattore eccezionale di quest’isola è di poter disporre non solo del vento e del sole, ma anche dei vapori endogeni del sottosuolo vulcanico che fa di Pantelleria “il luogo geotermico più interessante del Mediterraneo”. Così è stato decantato il fenomeno pantesco al Congresso internazionale di geotermia tenutosi nel ’95 a Firenze. Il potenziale energetico può soddisfare il fabbisogno totale ed oltre della comunità pantesca, captando dal sottosuolo i giacimenti di vapore presenti nella zona sud dell’isola.

È possibile concentrare un’area geotermica in un sol punto tale da convogliare i pozzi produttivi, in uno spazio coperto (poco più di mille metri quadrati di superficie, il costo in termini ambientali) dove trovano alloggio turbine e alternatori, capaci di produrre a costi relativamente bassi energia elettrica e acqua. Elettricità che insieme all’acqua sono i beni più preziosi, costosi e vitali dell’isola di Pantelleria. Dalla geotermia, allora, una fonte di ricchezza? Sembra proprio di sì.

Vediamone i benefici. Da sempre le manifestazioni secondarie di vulcanesimo sono state sfruttate dall’uomo che per primo approdò sull’isola. Innanzitutto l’acqua, che qui manca perché non esistono falde acquifere, è stata raccolta condensando il vapore delle fumarole grazie a fascine di alberi appositamente predisposte. Quindi il primo beneficio è stato quello della produzione di acqua potabile. Il calore della terra è stato ed è anche una medicina per l’uomo quale cura del proprio corpo. E allora il secondo beneficio ci proviene dalle acque e dai vapori termali, oggi di gran richiamo turistico come le Terme. Ma l’attività produttiva moderna dell’uomo ha messo a punto tecnologie avanzate tali da poter utilizzare questi fenomeni per trasformare il calore naturale in altre forme di energie, ormai indispensabili all’uomo civilizzato. Così, il terzo beneficio è quello di poter produrre energia elettrica grazie a questa inesauribile e costante risorsa, che a differenza del fotovoltaico o dell’eolico non si spegne perché fa buio o non soffia il vento.

Con la produzione, a costi vantaggiosissimi, di energia elettrica si apre uno scenario di sviluppo economico, ambientale e sociale sorprendente. Ciò che potrà fare la differenza con il resto delle piccole comunità del Mediterraneo, è la certezza di utilizzare questa inesauribile fonte energetica, come esempio. Ecco perché il Comune di Pantelleria potrà diventare un modello di eccellenza per tutta la comunità d’Europa. Un’isola che grazie alla produzione di energia elettrica potrà produrre tutto ciò che serve alla vita dell’uomo moderno, come anche un combustibile per la sua mobilità. E allora la produzione di acqua potabile si potrà determinare con l’utilizzo di parte della energia elettrica prodotta. Oggi il solo 40 per cento dell’energia elettrica - prodotta interamente da idrocarburi - serve per il funzionamento dell’impianto di desalinizzazione dell’isola pantesca. Quindi se il quarto beneficio potrà essere la produzione di acqua in quantità industriali, il quinto è quello della produzione del combustibile del futuro: l’idrogeno. L’isola di Pantelleria, sul modello islandese e neozelandese, ma con la storia geotermica tutta italiana, potrà muoversi con motori ad idrogeno, bere acqua dissalata dal mare, consumare energia elettrica pulita, bagnarsi e curarsi in acque termali, grazie alla straordinaria forza vulcanica che la natura ha donato a quest’isola.

Se la scommessa socio-politica-economica per il futuro di Pantelleria è centrata su questo tipo di risorsa che valorizza una fonte energetica rinnovabile, cancellando di fatto il consumo insostenibile di idrocarburi (sull’isola se ne consumano 15mila tonnellate - dati risalenti all’anno 2000 - e se ne vogliono estrarre al largo di questa grazie al mare che si vuole #spirtusare), per l’ambiente e la valorizzazione dei territori della piccola isola, la soluzione culturale noi l’abbiamo voluta idealizzare nel concetto di “Parco Geotermico” quale genius loci pantesco, così di seguito: con il Parco Geotermico del Comune di Pantelleria si vuole intendere quel luogo culturale dove i bisogni primari dell’uomo, possono coniugarsi con l’ambiente, lo sviluppo ed il paesaggio. Il Parco Geotermico pensato attraverso delle tematiche specifiche quali l’attività produttive dell’uomo: la centrale geotermica; l’attività turistica termale: vasche d’acqua e saune al chiuso e all’aperto; l’attività agricola; l’attività turistico-culturale: i percorsi dei sentieri del parco che portano alla riscoperta ed alla valorizzazione del territorio isolano come le aziende agricole “certificate”, il recupero delle antiche caserme dell’ultima guerra e gli ambienti naturali da poter essere fruiti anche attraverso il reinserimento da Erice del vecchio e buon asino di Pantelleria.

Il Parco Geotermico di Pantelleria, un’operazione culturale che vuole fare giustizia della grande e antica tradizione contadina della nostra isola mediterranea in chiave moderna ed anticipatrice di modelli di sviluppo eco-sostenibili. Questa la nostra scommessa, che presenteremo prossimamente nel programma politico di Pantelleria, per chi ha a cuore la storia, il futuro e lo sviluppo della Sicilia.

Dopo le eccellenti qualità dei prodotti primari di quest’isola, come lo zibibbo e il cappero, un altro prodotto della natura pantesca potrà essere conosciuto per la sua bontà e generosità, come l’idrogeno. Ma tutto ciò non potrà che essere frutto della stessa attività dell’uomo che ha trasformato un vulcano in un giardino, qual è l’isola di Pantelleria, come anche tutta la Sicilia. La stessa virtuosa attività produttiva dell’Uomo che dovrà celebrarsi, oggi come allora, all’interno del Parco a “Tema” che noi panteschi vogliamo per un’isola colta, felice, e pulita, quale modello di comunità eco-sostenibile da consegnare alle generazioni future.

Aggiornato il 04 luglio 2019 alle ore 11:29