Gettoni oro mai coniati, dirigenti Zecca verso processo

La Rai ha pagato 700mila euro per i gettoni d’oro destinati ai vincitori dei concorsi a premio inseriti in alcune delle trasmissioni più popolari, da ‘Uno Mattina’ a ‘I fatti vostri’, da ‘La prova del cuoco’ a ‘Affari tuoi’. Ma chi li doveva fornire, vale a dire la Zecca dello Stato, non li ha mai coniati. La procura di Roma ha chiuso l’indagine nei confronti di cinque tra dirigenti ed ex dirigenti dell’Istituto poligrafico e oggi la Guardia di Finanza ha notificato agli indagati l’avviso di chiusura indagine, che prelude la richiesta di rinvio a giudizio: devono rispondere di truffa aggravata e frode nelle pubbliche forniture. “Noi siamo la parte lesa” dice la Rai ricordando che già 3 anni fa un’inchiesta di ‘Report’ aveva portato alla luce la vicenda, segnalando i presunti illeciti. E anche la Zecca si difende.

“L’indagine nasce anche a seguito di un esposto presentato dallo stesso Poligrafico alla procura ad aprile 2016. L’azienda, quindi, sin dal primo momento si è messa completamente a disposizione della magistratura, fornendo tutte le informazioni utili in suo possesso, e ribadisce la piena disponibilità nel continuare a collaborare” con i pm, afferma l’istituto in una nota sottolineano di aver già da tempo provveduto ad una riorganizzazione interna delle funzioni: dei cinque dirigenti coinvolti, 3 non sono più in azienda e due sono stati spostati ad altre funzioni.

Al centro delle indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf e della Procura di Roma c’è l’accordo quadro tra la Rai e la Zecca per la fornitura nel triennio 2013-2016 di gettoni d’oro destinati ai vincitori dei concorsi a premio inseriti in diverse trasmissioni televisive del servizio pubblico: oltre a quelle già citate, anche ‘Red or black’ e ‘Super Brain - Le supermenti’, ‘Mezzogiorno in famiglia’ e L’anno che verrà’, ‘La terra dei cuochi’. I finanzieri hanno scoperto che i cinque facevano coniare i gettoni solo nel caso in cui i vincitori dei concorsi avessero rifiutato la proposta di ricevere l’equivalente in denaro. Se, invece, i concorrenti accettavano i soldi, i dirigenti creavano una serie di falsi documenti interni (verbali di coniatura, verbali di reingresso in magazzino, documenti di trasporto) per dimostrare di aver coniato i gettoni ed ottenere così i pagamenti dalla Rai. Ma non solo: secondo la Gdf e la procura di Roma, sostituendo i gettoni con il denaro, apparentemente per consentire alla Zecca di ottenere un risparmio nell’acquisto dell’oro, i cinque in realtà riuscivano a mettersi in tasca gli incentivi annui che ammontavano a circa 45mila euro.

Aggiornato il 04 aprile 2019 alle ore 19:51