Abuso d’ufficio, denunciati 53 dirigenti Regione Marche

Un avvocato, con contratto Co.co.co in Regione Marche, ha chiesto rimborsi per udienze che non si sarebbero mai tenute al Tribunale di Macerata. È indagando su questi fatti che i militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di finanza di Macerata hanno scoperto che all’Asur (Azienda sanitaria unica regionale), tra il 2008 e il 2013 - quindi prima dell’insediamento dell’attuale amministrazione regionale - vi sarebbero state 776 stabilizzazioni irregolari di dipendenti che già lavorano con rapporti di lavoro precario (a tempo determinato, Co.co.co, Lsu). Per l’ipotesi di abuso d’ufficio sono stati denunciati 53 dirigenti regionali, ma anche 11 “stabilizzati” accusati di falso ideologico, per aver dichiarato requisiti non posseduti, e uno per truffa aggravata. I finanzieri avevano verificato che il legale oggetto di indagini era stato irregolarmente “stabilizzato”. Così hanno esteso i controlli, trovandosi di fronte a una “prassi” di cui si sospetta la diffusione a livello regionale: stabilizzazioni in violazione della norma costituzionale che prevede il concorso per entrare in pianta stabile nella Pubblica amministrazione e bandi “fotografia” ritagliati su misura. Ma anche carenza di piani triennali del fabbisogno di personale e di verifiche sulle effettive necessità di procedere alle assunzioni.

Dopo 18 mesi di attività, esami testimoniali e documentali, la Finanza di Macerata ha tirato le somme dell’operazione “Easy job”, inviando le risultanze al pm di Ancona Ruggiero Dicuonzo che l’ha coordinata, per le valutazioni del caso. La spesa indebita per la Regione sarebbe stata pari a circa 121,7 milioni di euro, secondo la Gdf, cioè l’ammontare degli stipendi lordi percepiti dai 776 dipendenti dal momento della stabilizzazione. Gli atti sono stati inviati anche alla Procura regionale della Corte dei conti per valutare l’eventuale danno erariale. Sottolineando che si tratta di fatti datati, molti dei quali risalenti a dieci anni fa, la direzione regionale dell’Asur è “sin d’ora a disposizione per qualsiasi chiarimento necessario all’autorità inquirente” e non appena sarà “a conoscenza dell’oggetto specifico dell’indagine, attiverà un’autonoma verifica amministrativa”.

“I fatti non riguardano questa amministrazione perché sono molto antecedenti all’insediamento di questa Giunta avvenuto nel 2015” sottolinea il presidente Luca Ceriscioli, annunciando l’istituzione di una commissione di indagine interna sulla vicenda. Ma la Regione “approfondirà ogni aspetto, perché laddove fossero confermate le ipotesi accusatorie è evidente che sarebbe stata lesa come ente e si riserva di costituirsi parte civile” nell’eventuale processo penale.

Aggiornato il 24 aprile 2018 alle ore 16:45