La maggioranza discute del futuro sindaco di Milano

Nel centrodestra cresce la consapevolezza che, per le amministrative di Milano, non sarà ammesso alcun margine di errore. La scelta del candidato sindaco diventa quindi un terreno di confronto tra gli alleati, in un contesto in cui pesano tanto i nomi, le strategie, quanto il metodo di selezione. Secondo quanto trapelato, durante una cena pre-pasquale ospitata dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, sarebbe emersa con forza la figura di Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati. Un profilo politico, noto alla città e radicato nel tessuto milanese, che corrisponde alla linea sostenuta da Fratelli dItalia: evitare candidature civiche troppo forti che possano attrarre voti a scapito dei partiti. Ma il nome di Lupi non trova il consenso di Forza Italia. “Abbiamo rispetto per tutti i nomi fatti, persone di prestigio, ma siamo convinti che serva un candidato civico, se vogliamo vincere”, ha dichiarato il segretario azzurro e vicepremier Antonio Tajani all’Ansa, escludendo il profilo politico come opzione preferibile. E aggiunge: “Il futuro di Milano non si decide a cena. Non credo che il miglior candidato possa essere un politico. Se politicizziamo lo scontro, facciamo un regalo alla sinistra”.

Parole che non sono piaciute a Noi Moderati, che con il coordinatore lombardo Alessandro Colucci respinge l’idea di un veto preventivo sulle candidature partitiche e difende il contesto della riunione: “Una cena di auguri pasquali tra amici di tutto il centrodestra mi sembra sia una bella cosa. Non c’è nulla di male, come non c’è nulla di male nel fatto che si sia parlato di politica e di Milano”, ha commentato. Nel frattempo Fratelli d’Italia rilancia, chiedendo spazi maggiori nelle scelte per le regionali. “I sondaggi ci danno oltre il 30 per cento, è naturale che un grande partito aspiri a governare una regione del Nord… Non è un risiko politico ma una richiesta legittima e sensata. Troveremo come sempre una soluzione”, ha dichiarato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Ma per il ministro degli Esteri la chiave resta nel centro, anche in Lombardia: “Anche a Milano si vince al centro”, afferma, ribadendo che “il candidato non lo decide un partito, si sceglie collegialmente”. L’obiettivo è evitare fughe in avanti e costruire una candidatura condivisa e competitiva. “I sondaggi ci danno indicazioni chiare: il miglior candidato sarebbe un civico”, insiste il leader azzurro.

Una posizione che Colucci non condivide: “È singolare pensare che la politica non sia in grado di rappresentare la società civile, anzi è proprio questa la vera missione che è chiamata a svolgere”, ribatte, sottolineando come Milano rappresenti una priorità per Forza Italia. Ne sono prova – evidenzia – le due battaglie in corso: quella per il Salva-Milano, che “deve andare avanti”, e la difesa del ruolo centrale della Borsa, per la quale – afferma – il governo “dovrebbe mettere una golden power”, poiché un suo ridimensionamento sarebbe “esiziale”. Nel corso della serata a casa La Russa si sarebbe discusso anche di un possibile ticket: Lupi in tandem con Andrée Ruth Shammah, direttrice artistica del Teatro Franco Parenti. La Lega, che nel 2021 non sostenne la candidatura di Lupi, mantiene al momento una posizione più defilata. Il segretario Matteo Salvini ha fatto sapere di aver già avuto interlocuzioni con “persone di spessore” per Milano, ma questa volta il dossier è nelle mani di Fratelli d’Italia. “Non vedo perché una cena tra amici in occasione di Pasqua debba scatenare troppe reazioni”, ha commentato il deputato meloniano Marco Osnato. “Le comunali di Milano sono una partita importante nella quale non basterà soltanto essere uniti e coesi, ma anche determinati. A cena abbiamo evidenziato un metodo che credo possa essere condiviso da tutti, come parso nella serata stessa”, ha concluso.

In parallelo, mentre resta da sciogliere il nodo sul Veneto, si intensificano le trattative per le altre Regioni in vista del voto. Tra queste, la Campania occupa una posizione centrale nell’agenda del centrodestra: proprio in queste ore la coalizione si è riunita con i coordinatori regionali per avviare il confronto. Anche in questo caso, l’ultima parola spetterà ai leader nazionali.

Aggiornato il 17 aprile 2025 alle ore 16:24