
“Non abbiamo scorte e investimenti necessari”. Lo sostiene Guido Crosetto, in un’intervista alla Stampa. Secondo il ministro della Difesa, “il due per cento” di spesa per la difesa “non è più un punto di arrivo da tempo, ma solo di partenza. Ma questo è solo un target economico. Il mio impegno irrinunciabile è garantire la difesa di questo Paese, indipendentemente da quel che accade”. Per il ministro, “al momento non abbiamo né risorse per garantire la difesa dell’Italia nei prossimi anni come dovremmo. E quindi serve un’accelerazione”. E spiega: “Servirebbe un investimento molto superiore a quello che facciamo, ma occorre anche un intervento di tipo normativo”. Poi sottolinea che “sulla parte militare abbiamo un rapporto privilegiato” con gli Usa. “Noi siamo il primo Paese al mondo in grado di produrre F35, oltre gli Stati Uniti, e l’unico nel quale verranno formati piloti perché gli Usa non ce la fanno da soli. Quel programma è la dimostrazione che puoi comprare da loro ma hai ritorni economici e industriali superiori a quello che hai speso”. E alla richiesta di un giudizio su Donald Trump dice: “È presto. Per ora si può dire che non è il trumpismo di dieci anni fa. Quello attuale, come dice il Vangelo, lo potremo giudicare dai frutti. C’è anche un elemento di influenza sulle opinioni pubbliche: l’idea che bastasse un rapporto personale per poter ragionare con Vladimir Putin. Per quanto quel rapporto ci sia, è evidente che Putin va avanti col suo disegno”. Quanto al ruolo dell’Europa nei negoziati per l’Ucraina afferma che “sarebbe giusto che sedesse al tavolo, visto che si parlerà di scelte che incideranno anche sul suo futuro. Ma per farlo occorre l’aiuto americano”.
Il ministro della Difesa ammette che “la Russia continua a colpire con intensità, vive in un’economia di guerra e va avanti con una programmazione modello Urss sul riarmo, che indica una postura aggressiva di lungo periodo. Si fa finta di niente, ma forse adesso qualcuno se ne è accorto perché lo schifoso attacco a Sumy è avvenuto il giorno della Domenica delle palme: colpevoli solo di essere ucraini come i bambini uccisi al parco giochi. E di non essersi piegati a Putin”. Rispetto alla soluzione Berlino proposta da Keith Kellogg – che prevede di consegnare a Mosca le quattro regioni orientali invase – Crosetto è diplomatico: “Penso che chi debba dare il giudizio sulle soluzioni per l’Ucraina sia innanzi tutto l’Ucraina, cioè la nazione invasa ed attaccata”.
Infine, secondo Crosetto i volenterosi non possono essere il primo nucleo del pilastro europeo della Nato: “No, il pilastro europeo della Nato sono tutti i Paesi europei che fanno parte della Nato. I volenterosi sono un esercizio teorico di un possibile impegno in Ucraina, di cui al momento non si vedono i presupposti. Il pilastro europeo della Nato ha compiti reali e di capacità. Serve alla difesa delle nazioni, non a fare comunicazione politica”. Una difesa comune si fa anche senza “nessuna confederazione. L’Europa non può che mettere insieme le forze armate di tutti i Paesi, come dice la carta europea, utilizzando la dottrina attuale. Domani mattina potremmo iniziare a farlo ed è il mio invito da mesi: subito esercitazioni comuni, centro di comando e di controllo unici nei quali le forze di 27 Paesi operano come fossero di una sola nazione”.
Aggiornato il 14 aprile 2025 alle ore 15:00