Pressioni per annullare un evento dedicato alla memoria, dal titolo “Mai più terrorismo”, in cui si sarebbero ricordati due giovanissimi, vittime dell’odio e della cieca violenza, Sergio Ramelli militante fascista e Benny Petrone, militante comunista, uccisi barbaramente nel periodo più terribile del dopo guerra: gli Anni di piombo.

Ma torniamo alle pressioni che avrebbe ricevuto il rettore dell’università di Foggia, Lorenzo Lo Muzio, che ha diramato, la mattina dell’evento (lunedì 24 marzo), un comunicato inquietante, in cui si parlava di “rischi per l’ordine pubblico”. A questo punto il mistero s’infittisce, L’Opinione ha quindi contattato il portavoce del Questore di Foggia, con l’obiettivo di verificare se gli uomini della Digos (presenti all’università) avessero ravvisato criticità e rischi per l’ordine pubblico. Nulla di tutto ciò, gli studenti presenti (circa un centinaio), provenienti da diversi istituti della città, avrebbero potuto seguire l’evento in sicurezza.

Gli sforzi a ricostruire la verità storica

Potito Perruggini ci crede davvero nella necessità di “ricerca di una verità storica, condivisa e che possa essere strumento di confronto e riconciliazione”, anche se si tratta di mettere allo stesso tavolo vittima e carnefici, anche se servisse un duro confronto in nome della verità. Per l’evento di Foggia il suo Osservatorio aveva acquistato ben 220 copie dei libri dedicati a Sergio Ramelli e Benny Petrone che sarebbero stati donati agli studenti ma purtroppo, tramite comunicato stampa, ha ribadito il suo rammarico per l’annullamento del convegno. 

Evento organizzato in simbiosi con l’università di Foggia

Ma facciamo un passo indietro. L’evento, promosso dall’Osservatorio nazionale per la verità storica Anni di piombo guidato da Potito Perruggini (nipote del brigadiere Giuseppe Ciotta, ucciso a Torino nel 1977 dai terroristi di Prima Linea), ha visto un lungo lavoro di preparazione proprio con il Rettore ed i suoi collaboratori. L’intento era quello di raccontare agli studenti gli anni del terrorismo e della lotta armata, ricostruendo le uccisioni di Ramelli e Petrone con i rispettivi autori dei libri ad essi dedicati.

Tra gli interventi anche quello del segretario di “Nessuno tocchi caino”, Sergio D’Elia 

Avrebbe dovuto parlare anche Sergio D’Elia, ex dirigente del gruppo terroristico “Prima Linea”, avrebbe raccontato ai giovani studenti “il fallimento dell’idea della lotta armata” e di quanto siano state tragiche le morti di ragazzi come Ramelli e Petrone. Non solo, D’Elia avrebbe voluto “chiedere scusa” proprio a Potito Perruggini per l’uccisione dello zio, il brigadiere Ciotta, concretizzando, per la prima volta in assoluto, quella riconciliazione che passa attraverso le verità storica e la condanna della follia della lotta armata. Ma, purtroppo, anche questo non è stato possibile ascoltare.

La nota del Rettore, la Questura non conferma

Arriviamo a pochi minuti dall’inizio dell’evento, gli studenti sono pronti ad entrare, il personale della Digos della Questura monitora il piazzale d’ingresso, tutto appare tranquillo e nulla lascia presagire il comunicato che, di fatto, ferma l’inizio dell’evento. Il Rettore Lo Muzio divulga una nota in cui si parla di “sicurezza ed ordine pubblico” (nota apparsa sulla pagina Facebook dell’università). Da noi contattato, il portavoce del Questore di Foggia smentisce che vi fossero rischi per l’ordine pubblico.

Ora non spetta a chi scrive dare giudizi sulla scelta di fermare l’evento, ma non possiamo che approfondire e ricercare la verità. Perché, se da un lato gli Anni di piombo e la lotta armata sono finiti da oltre quarant’anni, appare grave e surreale che venga impedito agli studenti di ascoltare ricostruzioni storiche che avrebbero ricordato giovani uccisi da una violenza cieca, folle, senza speranza; giovani italiani militanti di destra, di sinistra e che vestivano una divisa dello Stato, ragazzi innocenti la cui memoria andava onorata e difesa. Peccato che qualcuno ha fatto pressione su un Rettore perché ciò non accadesse.

Dopo oltre quarant’anni, un’altra sconfitta.

Aggiornato il 26 marzo 2025 alle ore 19:24