
La Commissione congressuale di Azione ha riconfermato Carlo Calenda. Con l’85,8 per cento dei voti, il senatore della Repubblica è stato riconfermato alla guida del suo partito, ma non senza polemiche interne alla compagine di centro. Ancora una volta, i congressi risultano essere un tallone d’Achille per i piccoli partiti di quello che fu il campo largo. Dopo il Rosario Mariniello-gate che ha colpito +Europa nei giorni scorsi, all’indomani del voto dei 13.700 iscritti di Azione si grida al complotto. In questo caso, non si parla di pullman né di tesserati dell’ultima ora, ma sembrerebbe – stando anche a commenti interni al congresso – che la candidata opposta a Calenda, Giulia Pastorella, sia stata non poco osteggiata nella sua campagna elettorale.
Sembrerebbe che la giovane deputata milanese (classe 1986) eletta nella circoscrizione Lombardia 1, sia stata osteggiata nella presentazione della sua candidatura in diverse sezioni del partito. Inoltre, ove Pastorella sia riuscita effettivamente a candidarsi, avrebbe raggiunto risultati ottimi, pareggiando e anche vincendo (come nella sua città natale). Ma il dato finale parla chiaro: la contendente al trono di Azione ha racimolato un misero 14,2 per cento. E Calenda ha salutato così la sua maggioranza bulgara: “Innanzitutto complimenti non rituali a Giulia Pastorella per il risultato ottenuto con una battaglia congressuale coraggiosa. Grazie a tutti i militanti e candidati che si sono spesi. Fare i congressi è un esercizio complicato ma necessario. Adesso al lavoro insieme per far crescere il partito”. Ma c’è chi sui social parla di strappare la tessera.
Aggiornato il 17 febbraio 2025 alle ore 17:40