Si può affermare senza tema di smentita che il famoso film I giorni della civetta che raccontava Palermo e la Sicilia di quell’epoca – ma che in realtà era rivolto a tutta l’Italia – sia incarnato nell’immaginario collettivo grazie alla scena del film in cui uno dei protagonisti dice che “ci sono uomini, mezzi uomini, ruffiani e quaquaraquà”. Riportando la scena ai nostri giorni come non pensare alla vicenda del procuratore Marcello Viola e della sua collega Alessandra Cerreti, procuratore di Milano ed ex procuratore generale a Firenze, entrambi minacciati recentemente dalla mafia di morte: Vicenda venuta fuori dopo il ritrovamento di armi in un covo e dopo l’uscita di intercettazioni che hanno confermato l’ipotesi di un attentato in preparazione ai danni del procuratore e della sua collega. E fa specie pensare che il Csm e l’Associazione nazionale magistrati, mentre vanno avanti con le proteste di repertorio contro la separazione delle carriere, non abbiano trovato la stessa energia per dire qualche parola chiara e forte a favore e a sostegno dei due procuratori che rischiano la vita ogni giorno. Ma ormai la giustizia e non solo quella sembra avere perso non solo la bussola quanto il senso dell’orientamento. Speriamo sia presto ritrovato. Prima che sia troppo tardi.
Aggiornato il 29 gennaio 2025 alle ore 17:23